The Lone Ranger al cinema
L’enorme popolarità dello show televisivo diede vita anche a due lungometraggi cinematografici, Il cavaliere senza volto (1956) e Il cavaliere azzurro della città dell’oro (1958).
I due film furono dei discreti successi, mentre un tonfo clamoroso fu la pellicola del 1981, The Legend of The Lone Ranger, vincitrice di parecchi premi Razzie.
Al di là dell'altalena di successi e insuccessi, il personaggio ha avuto però le sue serie a cartoni animati e di fumetti, e in vari periodi ha fatto vendere molto merchandise.
Però dopo una storia fatta di successi ma anche di grandi fallimenti, la strada che si profilava davanti al produttore Jerry Bruckheimer e al regista Gore Verbinski era tutta in salita.
“Sapevamo che era arrivato il momento di far rinascere The Lone Ranger e il genere western” afferma Bruckheimer, “proprio come Gore e io sapevamo che era arrivato il momento di risuscitare i film sui pirati quando abbiamo sviluppato per la prima volta Pirati dei Caraibi per il grande schermo dieci anni fa. C’è un motivo per cui il pubblico ha apprezzato questi personaggi e questi generi per decenni e noi sapevamo che se li avessimo reintrodotti in modo fresco ed entusiasmante, si sarebbe innamorato di loro ancora una volta”.
Verbinski era interessato a dirigere The Lone Ranger solo se si fosse ripresa la storia classica rinnovandola completamente. “Penso che se sei un fan della serie TV originale” racconta Verbinski “rimarrai sorpreso dal film, perché tutti conoscono quella storia e non è la storia che raccontiamo noi. Noi raccontiamo la storia dalla prospettiva di Tonto, come Don Chisciotte raccontato dal punto di vista di Sancho Panza. Oserei dire che nel suo centro, la nostra versione è un buddy film avventuroso d’azione con molta ironia e umorismo e abbastanza singolare da renderlo completamente diverso”.
Per scrivere la versione rinfrescata di questa storia leggendaria, i produttori hanno ingaggiato la squadra di sceneggiatori formata da Ted Elliott e Terry Rossio, che avevano anche scritto tutti i quattro film di grandissimo successo dei Pirati dei Caraibi, di cui i primi tre sono stati il risultato della collaborazione tra Jerry Bruckheimer e Gore Verbinski, e Justin Haythe, che ha scritto Revolutionary Road per Sam Mendes.
Commentando la storia, il produttore Jerry Bruckheimer afferma: “Questa è la storia di come John Reid diventa Lone Ranger, ma nel contesto di una ‘drammedia’ tra due personaggi dalle origini completamente diverse, che all’inizio della storia sono davvero ai ferri corti e poi, nel corso del loro rapporto, arrivano a una sorta di legame irrequieto. La nostra versione è ricca di emozione, avventura, dramma, commedia, spettacolo e sentimento. E, grazie alla visione di Gore, è anche grandiosa”.
“Gore è un regista di incredibile talento, qualcuno che racchiude tutto in sé. A volte succede di trovare un regista che sa fare bene la commedia ma non l’azione oppure che sa fare solo l’azione” afferma Bruckheimer. “Gore è uno dei pochissimi registi in grado di fare tutto: azione, dramma, commedia, animazione, tutto lo stesso stile brillante. È un grande visionario e non permette che qualcosa gli impedisca di creare sequenze mai viste prima, e in qualche modo trova il modo di girarle con il massimo effetto”.
Il cast dei personaggi di The Lone Ranger
Johnny Depp è stato coinvolto fin dall’inizio nel progetto, e per era già pronto il ruolo di Tonto. Per l'eroe della storia Bruckheimer e Verbinski hanno cercavano un attore giovane, di talento e di bell’aspetto. Tutti requisiti ai quali secondo loro ha risposto Armie Hammer, noto per la sua interpretazione nei panni dei gemelli Winklevoss nel film di David Fincher The Social Network e insieme a Leonardo DiCaprio nel film di Clint Eastwood J. Edgar.Descrivendo Armie Hammer, il regista Verbinski afferma: “Quando incontri Armie, capisci subito che nel suo corpo non c’è un solo osso cinico o smaliziato. Armie ha una sorta di grande, cieco ottimismo nel modo in cui osserva il mondo. Avevamo proprio bisogno di qualcuno che fosse credibile nella sua difesa d’idee di altri tempi”.
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