Quando Bianca De Nardi viene contattata da un collezionista interessato all'acquisto di un quadro che la sua famiglia possiede da sempre, non immagina che questo sarà l'inizio di una catena di eventi che cambieranno per sempre la sua vita.
Incontri straordinari, come la esuberante signora Anna Anselmi, che si presenta come discendente dei Lancourt, il distinto signor Angelo Lancetti e l'affascinante figlio Gerardo, intermediari della trattativa. Ma l'incontro che porterà ancora più scompiglio è quello con l'ìnquilino della soffitta della Sig.ra Anselmi, il giovane Denis.
C'è un legame tra la storia di Anna e quella dei fratelli Jerome e François Lancourt, che nel 1908 s'innamorarono della stessa donna, Sabine?
Lascio al lettore la scoperta di questo legame, dell'evoluzione dei rapporti tra i personaggi e l'intrecciarsi dei due piani temporali della vicenda. Il romanzo ha un paio di punti chiave che se parlassi troppo priverebbero il lettore del piacere della scoperta.
Quello che posso dire, a conferma dell'esigenza di pubblicare su questa rivista la recensione di questo romanzo, è che personaggi e situazioni che vengono presentate all'inizio in un contesto realistico, si riveleranno sotto una diversa luce nel momento in cui avverrà la decisa sterzata verso il fantastico del romanzo.
Se da un lato appare evidente l'intenzione della narratrice di raccontare la vicenda personale di Anna, dall'altro molto è dedicato al suo atteggiamento verso l'inconsueto che irrompe nella sua vita. Altro elemento che emerge è il diverso atteggiamento che i vari personaggi hanno nei confronti di eventi e situazioni inspiegabili. In questo senso emblematico è il personaggio del "cattivo" della storia, Igor Podlov, il cui odio per uno dei protagonisti ha motivo di essere solo per la mancata accettazione della natura del personaggio, e quindi per una errata interpretazione degli eventi tragici che ha vissuto.
Qualche problema ha il romanzo sul fronte del ritmo con il quale la trama si dipana. Talvolta lento, talvolta molto frenetico, con un finale che arriva molto in fretta. Alcuni passaggi andrebbero chiariti meglio, perché Podlov appare più che onnipotente, con capacità d'intelligence degne della CIA e dell'INTERPOL messe insieme.
La scelta di narrare le parti del presente dal punto di vista di Anna, in prima persona, non aiuta nello spiegare alcuni salti, perché è evidente che accadono cose a sua insaputa e che non le vengono riportate.
Molto accurata è invece la costruzione della parte sovrannaturale, con logiche molto coerenti.
La prosa è dettagliata senza essere prolissa, pertanto la lettura in ogni caso è più che godibile. Una buona occasione per leggere un romanzo fantastico d'ambientazione moderna che non abusa di temi noti, come vampiri e licantropi, ma ha una sua idea di fondo, molto forte, che lo rende meritevole di uscire dall'anonimato.
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