Quanti eroi del fantastico hanno avuto a che fare con il mare? Probabilmente la maggior parte, ma se restringiamo la cerchia e pensiamo agli autori per cui questo elemento è stato fondamentale nella costruzione di una storia i nomi sono molti di meno. Vediamone qualcuno, e poi se vorrete cercherete di ampliare l'elenco.
Se dal fantasy allarghiamo lo sguardo al fantastico in generale non possiamo trascurare una delle storie epiche più antiche! Parlo dell'Iliade e dell'Odissea, soprattutto la seconda, opere attribuite a un fantomatico autore, Omero, che potrebbe anche non essere mai esistito. Se l'Iliade è la storia di un'operazione militare anfibia con tutte le mitiche battaglie che ne seguono e i relativi conflitti tra gli dei, l'Odissea è proprio la storia di una terribile, infinita navigazione: un eroe parte coi suoi soldati per tornare a casa ma, a causa della malizia di una divinità, avrà anni di peripezie e alla fine sarà l'unico a salvarsi. La mitologia poi ci può fornire altri esempi: Giasone e gli Argonauti, alla conquista del Vello d'Oro, compiono un lungo viaggio per raggiungere la loro destinazione. La vittoria porterà la conquista di un tesoro ma anche conseguenze non del tutto positive.
Nel passato più recente abbiamo avuto anche le leggende di Sinbad il marinaio, storie orientali di avventure nell'Oceano Indiano, tra creature giganti ed enormi ricchezze, mostri e sottili astuzie del nostro eroe che deve inventarne di tutti i colori per salvarsi da mille pericoli (e tornare a casa ricco). Sempre parlando di letteratura fantastica del passato, potremmo aggiungere Jules Verne col suo Ventimila Leghe sotto i Mari, una grande avventura a bordo del fantastico sottomarino del Capitano Nemo.
Passando al fantasy più moderno, le avventure marinaresche sono state parte delle avventure di vari eroi (Conan ad esempio, e anche Solomon Kane, entrambe creazioni di Robert Howard) ma se cerchiamo un personaggio per cui il mare è veramente essenziale arriviamo fatalmente all'eroe albino della saga Elric di Melniboné, immaginato dal britannico Michael Moorcock: innanzitutto perché la sua patria (la patria del personaggio e anche quella dell'autore!) è un'isola che ha basato la propria fortuna sul dominio delle acque, e inoltre perché le battaglie navali sono una parte importante della vita di Elric. Compresi i momenti decisivi: quando il cugino invidioso decide di liberarsi di lui gettandolo fuoribordo, quando lui decide di tradire la sua stessa patria. Elric ha tra i suoi alleati lo stesso re del mare (Straasha, che lo salva quando sta per annegare) e nelle sue scorrerie per il mondo disporrà perfino di una nave che viaggia sulla terra. Per quanto le avventure di Elric si svolgano spesso sulla terraferma, in mare abbiamo quindi alcuni momenti culminanti della saga, e un'intera avventura (Sailing on the Seas of Fate) si svolge su una nave che viaggia tra le dimensioni.
Nella trilogia delle Liveship Traders di Robin Hobb (in italiano è Il Ciclo dei Mercanti di Borgomago) le navi sono addirittura protagoniste. Grazie a un legname magico (Wizardwood) e alle memorie di chi vive a bordo infatti vengono create delle imbarcazioni senzienti e dotate di una personalità, che possono recarsi nei luoghi più lontani e difficili da raggiungere, e sono garanzia di successo per i mercanti che viaggiano a bordo di esse.
Un altra ambientazione dove il mare è preponderante è Earthsea di Ursula LeGuin. La scrittrice statunitense ha immaginato un mondo di isole, un immenso arcipelago dove ci si muove per mezzo di imbarcazioni, pertanto i suoi eroi, sempre in viaggio da un'isola all'altra, li vedremo spesso impegnati in manovre alle vele, sia pure in uno scenario assai meno bellicoso di quello di Elric. Il mare in Earthsea sembra fare da sfondo ai toni filosofici e al pacifismo che spesso traspare dalle parole dei protagonisti.
27 commenti
Aggiungi un commentoDi che parla il ciclo dei "Il porto dei Mondi Incrociati"? MMMmmm mica facile...
Nel primo libro parla di un impiegato/manager di successo che una sera passeggiando nella zona dei docks si trova in situazioni particolari che non aveva immaginato e... No vabbhè poi ti rovino la lettura. :-p
Sappi che vale la pena comunque...
pirati, avventure, viaggi, magia e nuvole...
da leggere
Qualcuno adesso riderà...ma ricordo che l'elemento "mare" si trova anche in storie ben radicate nella nostra cultura favolistica, anche senza scomodare i mondi fantastici creati "lontano". Si pensi a Pinocchio, dove il mare gioca non piccola parte. Fra l'altro - e qui entro nella pedanteria, scusatemi - lo stesso episodio sembra trarre origine da un altro pressoché analogo presente nella Bibbia (Giona).
Penso che il "mare" sia un elemento così connesso con l'uomo da essere divenuto inscindibile da lui nella sua storia e, quindi, nelle sue storie, assumendo valori simbolici, mistici e apotropaici di svariati generi.
Sono d'accordo, e anche per Pinocchio (che in fondo, come scrissi da qualche parte, è forse l'unico personaggio del fantastico made in Italy moderno, e che conoscono d'appertutto).
Però volevo solo evidenziare alcuni libri dove il mare è in primissimo piano.
@Rakanius
Certamente, non lo avevo messo in discussione; ci tenevo solo a rilevare come a volte alcuni elementi connessi al fantastico si trovino anche là dove non ci ricordiamo di guardare, così come nelle vecchie fiabe o nella tradizione popolare L'articolo, comunque, era di per sé piuttosto esaustivo.
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