La serie Percy Jackson e gli Eroi dell'Olimpo, di Rick Riordan, ci porta una rivisitazione in chiave moderna dei miti greci, ambientata negli USA. Percy, il protagonista, scopre di essere figlio del dio Poseidone, l'antica divinità del mare. Pertanto le acque salate esaltano i suoi poteri e le creature del mare gli obbediscono. E il secondo libro della serie è una lunga avventura ambientata in gran parte sul mare: Percy parte coi suoi amici alla ricerca del Vello d'Oro, e nel Mare dei Mostri (ovvero il Triangolo delle Bermude) dovrà vedersela con degli avversari presi dai classici: i mostri Scilla e Cariddi, la maga Circe, il ciclope Polifemo, le Sirene.
Tim Powers ci porta storie di pirati intrecciate con avventure fantastiche in On Stranger Tides (ovvero Mari Stregati nella traduzione nostrana), dove il giovane John, che non s'intende affatto di navigazione e viaggia per incontrare un parente, viene costretto a unirsi ai pirati che hanno assaltato la sua nave. Questo romanzo è una delle basi degli adattamenti cinematografici della Disney, i ben noti film della serie I Pirati dei Caraibi.
Il canadese Sean Russell ha scritto invece una serie (la saga di Oceana ovvero Moontide and Magic Rise) dove si narrano le avventure di un giovane che viaggia per enormi distanze alla ricerca dell'ingresso di un mondo fatato. Una storia piena di magia e mistero, ricca di colpi di scena.
Michael Ende, lo scrittore tedesco che tutti ricordiamo per La Storia Infinita, ha ambientato due libri in una piccola bizzarra isola, dove casualmente viene abbandonato il piccolo Jim Knopf, che sarà protagonista di incredibili avventure e di lunghissimi viaggi per mare. I libri sono (nei titoli italiani) Le Avventure di Jim Bottone e La Terribile Banda dei Tredici Pirati.
Le navi entrano in azione anche nel Libro Malazan dei Caduti di Steven Erikson e nelle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George Martin, hanno un ruolo importante nella saga Lyonesse di Jack Vance e seguiti.
In queste saghe non possiamo dire che il mare abbia sempre un ruolo centrale, tuttavia per quanto riguarda Lyonesse il principe Allias, giovane erede a un trono dei tanti regni di questa terra destinata a scomparire dall'Europa, fa naufragio e arriva, quasi annegato, su una spiaggia solitaria. Lì viene soccorso da una fanciulla di nobili natali che si trova lì per un motivo particolare… e da questo prende il via tutta una serie di avvenimenti.
Nella serie di Erikson il mare compare, per forza: in effetti l'impero Malazan si estende su diversi continenti separati dalle acque, e i viaggi per nave sono necessari. In Deadhouse Gates, per esempio, abbiamo un'imbarcazione con un equipaggio particolarmente inquietante, ma non anticipiamo altro. Non si può però dire che il mare sia al centro della storia.
Nelle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco le navi portano guerra sulle coste: in A Clash of Kings, secondo libro della serie, vediamo in azione il fuoco greco, liquido incendiario che, storicamente, fu usato dalla flotta bizantina. La guerra navale tuttavia pur essendo frequente non è il fulcro della saga (per adesso).
Parlando di naufragi, anche La Strega di Ilse di Terry Brooks inizia con il naufragio di un misterioso personaggio che ha importanti informazioni. In effetti è sopravvissuto a una cerca intrapresa per trovare un luogo misterioso, sede di grandi poteri magici, e questa conoscenza farà gola ad altri, che cercheranno di completare l'impresa.
Passando a un altro celebre autore, nella Ruota del Tempo di Robert Jordan abbiamo una popolazione, gli Atha'an Miere, gente esotica dalla carnagione scura che vive sull'oceano e sulle isole, e si mostra agli abitanti della terraferma solo per commerciare. Pertanto anche se la saga è prevalentemente terricola presenta un popolo che vive praticamente sulle navi.
Cosa dire della serie dei Bastardi Galantuomini di Scott Lynch? I protagonisti vanno spesso a mollo e viaggiano su varie imbarcazioni, pertanto anche se molta azione si svolge sulla terraferma l'ambientazione marittima si sente, eccome. E si ha la netta sensazione di essere immersi nell'atmosfera delle antiche città marinare d'Italia, anche se l'autore è straniero.
Questa carrellata non ha la pretesa di essere esaustiva, si basa sulla mia esperienza di lettore con qualche aiutino da parte della Redazione, ma vuole essere di stimolo anche per i lettori, che sono invitati a indicarci qualche altra trama del fantasy dove il mare ricopre un'importanza particolare.
Quali saghe del vostro percorso di lettura vi hanno portato attraverso il mare in affascinanti destinazioni?
27 commenti
Aggiungi un commentoDi che parla il ciclo dei "Il porto dei Mondi Incrociati"? MMMmmm mica facile...
Nel primo libro parla di un impiegato/manager di successo che una sera passeggiando nella zona dei docks si trova in situazioni particolari che non aveva immaginato e... No vabbhè poi ti rovino la lettura. :-p
Sappi che vale la pena comunque...
pirati, avventure, viaggi, magia e nuvole...
da leggere
Qualcuno adesso riderà...ma ricordo che l'elemento "mare" si trova anche in storie ben radicate nella nostra cultura favolistica, anche senza scomodare i mondi fantastici creati "lontano". Si pensi a Pinocchio, dove il mare gioca non piccola parte. Fra l'altro - e qui entro nella pedanteria, scusatemi - lo stesso episodio sembra trarre origine da un altro pressoché analogo presente nella Bibbia (Giona).
Penso che il "mare" sia un elemento così connesso con l'uomo da essere divenuto inscindibile da lui nella sua storia e, quindi, nelle sue storie, assumendo valori simbolici, mistici e apotropaici di svariati generi.
Sono d'accordo, e anche per Pinocchio (che in fondo, come scrissi da qualche parte, è forse l'unico personaggio del fantastico made in Italy moderno, e che conoscono d'appertutto).
Però volevo solo evidenziare alcuni libri dove il mare è in primissimo piano.
@Rakanius
Certamente, non lo avevo messo in discussione; ci tenevo solo a rilevare come a volte alcuni elementi connessi al fantastico si trovino anche là dove non ci ricordiamo di guardare, così come nelle vecchie fiabe o nella tradizione popolare L'articolo, comunque, era di per sé piuttosto esaustivo.
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