La formazione del team supereroistico della DC Comics scelta per comparire per la prima volta sul grande schermo avrebbe dovuto essere quella che potete osservare nell'immagine di apertura: Superman, Batman, Wonder Woman, Flash, Lanterna Verde (John Stewart) e Aquaman. Il cast non fu mai ufficializzato, ma diverse voci confermano che l'Uomo d'Acciaio avrebbe dovuto essere interpretato da D. J. Cotrona (G.I. Joe - La Vendetta), il Cavaliere Oscuro da Armie Hammer (The Social Network, The Lone Ranger) e il Velocista Scarlatto da Adam Brody (The Ring, Scream 4). Il nome più accreditato per il Cavaliere di Smeraldo era quello del rapper e attore Common (all'anagrafe Lonnie Rashid Lynn, che avrebbe poi lavorato in Wanted - Scegli il tuo destino e in Terminator Salvation) mentre, per la Principessa Amazzone, circolava anche quello della modella Megan Gale.
Il progetto di George Miller (la saga post apocalittica iniziata con Mad Max, tra i suoi film) dal titolo Justice League: Mortal fu a un passo dall'inizio dei lavori. La sceneggiatura fu terminata nel 2007, e l'inizio delle riprese era previsto per l'inizio dell'anno successivo. Ma la Warner Bros. ne sospese la produzione, per poi cancellare definitivamente il film negli anni successivi. Perchè?
In un'intervista rilasciata nel 2011, Miller accennò a diversi motivi, tra i quali lo sciopero degli sceneggiatori della Writers Guild of America (a quanto pare, il suo script necessitava di alcuni rimaneggiamenti), una riduzione degli incentivi previsti dal governo australiano come rimborso per la produzione, che aveva scelto proprio l'Australia come location per le riprese e, non ultima, la polemica scatenata dai fan, delusi dalle indiscrezioni sui componenti del cast, a loro avviso di un livello troppo basso per un progetto di tali ambizioni.
Dopo sei anni, e proprio in queste ultime ore, la sceneggiatura di Miller è stata diffusa online.
Per chi non avesse molta familiarità con l'inglese o, semplicemente, non avesse tempo di seguire le 128 pagine dattilografate dello script originale, ecco una sintesi, e le nostre considerazioni a riguardo.
Cominciamo col dire che un team di supereroi del genere, che per potenza di fuoco farebbe impallidire anche gli Avengers della rivale Marvel Comics, ha bisogno di una minaccia tanto grande da mettere in pericolo la stessa concezione di 'dèi tra noi' che da decenni accompagna i principali personaggi dell'universo DC Comics. Certo, Batman non è tra questi. Lui è un essere umano, ma giunto al massimo di quanto è possibile per un uomo in quanto a preparazione fisica, atletica e intellettiva. Poi ci sono le divinità: alieni (Superman e Martian Manhunter) esseri giunti dalla mitologia (Wonder Woman e Aquaman) e umani investiti di capacità immense (Lanterna Verde e Flash). Per ovviare all'evidente difficoltà di creare qualcosa in grado di contrastare una tale ampiezza di poteri, Miller ha pescato a piene mani da alcuni archi narrativi a fumetti sulla Justice League scritte e pubblicate nei primi anni del nuovo millennio. Si tratta, principalmente ma non solo, della miniserie The OMAC Project di Greg Rucka (2005) e del lungo e ampio arco narrativo che ne vide svolgersi le conseguenze, Infinite Crisis, concepito da Geoff Johns e pubblicato tra il 2005 e il 2006. Ma Miller ha evidentemente tratto ispirazione anche dalla saga JLA: Tower of Babel di Mark Waid (2000) così come dal crossover Superman: Sacrifice che coinvolse le testate regolari del Figlio di Krypton e di Wonder Woman nel 2005, collegandosi al prologo di Infinite Crisis.
In un mondo in cui i sette eroi convivono, ognuno consapevole dell'esistenza degli altri, la minaccia giunge proprio dalla paranoia del Cavaliere Oscuro, deciso ad avere un piano d'emergenza nel caso in cui i potenti metaumani perdano il controllo di se stessi e dei propri poteri. A quel fine, Batman realizza un sistema satellitare dotato di un'Intelligenza Artificiale, Brother Eye, e con esso monitora segretamente i sei eroi analizzandone poteri e debolezze ed escogitando strategie per renderli inoffensivi in caso di emergenza.
Ma qualcun altro è a conoscenza del progetto. Si tratta di Maxwell Lord, potente e ricchissimo magnate dotato anche di poteri telepatici, e di Talia al Ghul, figlia di Ra's al Ghul, uno dei più pericolosi nemici dell'Uomo Pipistrello.
In realtà, da bambino, Lord fu l'unico a sopravvivere a un piano governativo top-secret deciso a creare dei soldati potenziati allo scopo di eliminare definitivamente i metaumani e, ossessionato dalle numerosi morti di innocenti che il progetto OMAC ha provocato, riesce a inserirsi nel sistema di Brother Eye e a collegarlo al suo folle piano: diffondere in tutto il mondo, attraverso la sua catena di ristoranti, dei dispositivi nanotecnologici in grado di trasformare gli esseri umani in una versione migliorata, e assai più letale, degli OMAC.
Talia è complice, ma solo parzialmente, di Lord. Rifiutata da BruceWayne/Batman di cui è innamorata nonostante il Cavaliere Oscuro sia responsabile della morte del padre, è decisa a compiere la sua vendetta sull'eroe.
Nella prima parte della sceneggiatura, è il progetto di annientamento dei metaumani di Maxwell Lord a determinare i principali snodi narrativi. Il primo a essere colpito è Martian Manhunter, il supereroe telepate e mutaforma proveniente da Marte, nel suo aspetto umano di John Jones, agente di polizia. Ad accorrere in suo aiuto, e ad accorgersi della minaccia, è Flash, subito raggiunto da Wonder Woman. Poi, Superman e un riluttante re di Atlantide (Aquaman), inizialmente ostile a qualsiasi contatto con il mondo degli esseri umani, si uniranno agli eroi in difficoltà, mentre Batman tenterà, inizialmente senza successo, di affrontare da solo la minaccia. Nel frattempo, anche il sovrano atlantideo, il Velocista Scarlatto e Lanterna Verde cadranno vittime della nanotecnologia di Lord/OMAC, finchè i sei inizieranno a lavorare come una vera squadra risalendo, grazie al lavoro svolto in solitario da Batman, al vero responsabile della loro crisi.
Il climax del film avrebbe a questo punto visto una serie di lunghe sequenze ad alta spettacolarità (e dai costi di produzione altissimi). Uno scontro di proporzioni epiche tra Superman (controllato mentalmente da Maxwell Lord) e Wonder Woman avrebbe fatto da antipasto alla trasformazione di milioni di inconsapevoli esseri umani in soldati OMAC, che avrebbero spiccato il volo verso i sette eroi riuniti a formare una disperata linea di difesa. Flash, trasformato anch'egli in un OMAC, ma potentissimo, avrebbe sacrificato se stesso per annientare la minaccia, portando al massimo i suoi poteri.
Nel toccante finale, dopo la sequenza del funerale di Barry Allen/Flash, gli spettatori avrebbero assistito alla nascita della Justice League con l'ingresso di Wally West (nipote di Barry) come nuovo Velocista Scarlatto. Quindi, dalla Fortezza della Solitudine di Kal-El/Superman, il neonato team sarebbe subito intervenuto al profilarsi della minaccia aliena di Starro il Conquistatore (un evidente elemento di raccordo per un sequel e, insieme, un omaggio alla prima apparizione della Justice League dei comics nel 1960).
In definitiva, il progetto di Miller rimescola soluzioni narrative ampiamente messe a disposizione del regista australiano dalle serie a fumetti. A volte, però, Miller ha unito elementi diversi in modo piuttosto confuso, per esempio arricchendo la già nutrita schiera di personaggi a sua disposizione con altri (come Talia al Ghul e Wally West) che nell'economia della trama sembrano avere solo una funzione pretestuosa. A parziale giustificazione, c'è da dire che il film in questione avrebbe avuto la funzione di introdurre dal nulla i sette supereroi (nessun riferimento appare, nella sceneggiatura, a Batman Begins e a Superman Returns, che pure erano già usciti nelle sale) e che, talento o meno dello sceneggiatore, rimangono difficoltà evidenti nel gestire dei personaggi tanto potenti.
Sarà così anche per chi porterà finalmente sul grande schermo la Justice League nei prossimi anni? Aspettiamo fiduciosi, considerando che l'universo della DC Comics sembra ora più che mai in espansione tra serie televisive e film. E voi cosa ne pensate del mai realizzato progetto di Miller?
Potete leggere la sceneggiatura completa (in inglese) cliccando su questo link.
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