Debutta oggi nei cinema italiani Kill Your Darlings, ribattezzato nelle nostre lande Giovani ribelli, pellicola di John Krokidas premiata alle Giornate degli autori di Venezia con il Premio al film evento. Kill Your Darlings ripercorre la vera storia dell'omicidio di David Kammarer che vide implicati alcuni tra i più noti autori della Beat Generation, tra cui Allen Ginsberg, Jack Kerouac e William Burroughs.
Perché parlarne su Fantasy Magazine? Presto detto: a vestire i panni di Ginsberg, celebrato autore di poemi tra cui ricordiamo Urlo e Kaddish, è un certo Daniel Radcliffe, che molti di noi hanno amato - e alcuni odiato - nei panni di Harry Potter. A prestare le fattezze al suo amico/amato Lucien Carr è un altro volto noto del cinema fantastico, Dane DeHaan che è stato il protagonista del film distribuito da Twentieth Century Fox Chronicle e, oltre ad aver preso parte ad alcuni episodi di True Blood, sarà in The Amazing Spider-Man 2 nel ruolo di Harry Osborne che fu di James Franco. A seguire, la sinossi ufficiale e il trailer italiano del film, in uscita oggi per Notorius Pictures, seguiti dalla nostra doppia recensione in anteprima a cura di Pia Ferrara e Maria Cristina Calabrese.
Sinossi
La vera storia mai raccontata di quattro giovani studenti della Columbia University che, ispirati dall'esempio di Walt Whitman e della "setta dei poeti estinti", sfidarono le rigide regole della più potente Università Americana, finendo per diventare a loro volta ispirazione per le generazioni successive. Definito il nuovo Attimo Fuggente, con Giovani ribelli - Kill Your Darlings, Daniel Radcliffe vi farà tornare la voglia di "salire in piedi su un banco di scuola".
3 commenti
Aggiungi un commentoAppunto, perchè intitolarlo "Uccidi i tuoi cari" pareva ovviamente banale ai nostri traduttori.
Tra l'altro mi chiedo come "la vera storia dell'omicidio di David Kammarer che vide implicati alcuni tra i più noti autori della Beat Generation", si concili con la sinossi; ho come la sensazione che "L'attimo fuggente" sia stato tirato in ballo a fini markettari.
Edit: ecco, ho sono trovato la conferma leggendo la doppia recensione di Pia e Cristina.
Be', aspetto i vostri commenti anche rispetto alla nostra recensione!
In giro ho letto anche chi lo ha trovato fantastico, alternativo, non facile da capire... cut!
Per carità, magari io e Pia non capiamo niente di cinema e di beat generation, ma parliamone. E, tra l'altro, le recensioni non sono confrontate. Ognuna ha scritto la propria.
Io di dover fare per forza la radical chic come gli pseudo intellettuali visti in "La Grande Bellezza" mi spiace, ma proprio non ci tengo. Se un film non mi piace, non mi piace.
Non avendo visto il film, e non avendo intenzione di vederlo, mi viene difficile commentare la recensione.
Anche se non credo sia necessaria la conoscenza degli autori della beat generation, alla fine un film si valuta per quello che è. Se viene presentato in modo ruffiano e se la storia non regge c'è poco da fare.
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