Sarà nelle librerie il prossimo 24 ottobre 2013 il romanzo Hope. L’ultimo segreto del fuoco (2013) primo volume di un saga fantasy che ha già incuriosito i lettori che hanno “carpito” qualche informazione sul web. L’autore (o gli autori) si cela dietro lo pseudonimo di Cailín Óg.
Il romanzo sarà presentato a Lucca Games 2013 venerdi 1 novembre alle ore 15,45 presso la sala Ingellis.
Protagonista del romanzo è una bella ed esile ragazzina di tredici anni, si chiama Hope, ha i capelli rossi come il fuoco, indossa quasi sempre una felpa verde e con se porta, come talismani, due sassolini, uno rosso e uno blu.
Hope è un’orfana, era stata trovata da Dorotea, una piccola cosa abbandonata in una grotta, incredibilmente viva, malamente coperta e con due sassolini brillanti depositati vicino alle mani chiuse a pugno.
Dorotea non si era posta troppe domande. L’aveva presa in braccio e se l’era portata a casa. Aveva serbato la coperta leggera e inzuppata e le pietre che Hope aveva tenuto come talismani.
Sorella di Hope è Violet, anche lei senza madre, morta durante una caccia. Erano cresciute insieme, perciò erano sorelle, a tutti gli effetti.
Loro grande amico è Mizar, ha la stessa età di Hope e per lei sente nel cuore un sentimento che ancora non sa ben definire. Quando si infuria i suoi occhi verdi diventano neri e forse la sua mente sa creare, senza saperlo, qualcosa di pericoloso.
Hope vive a Kaerlud un povero villaggio sede della Famiglia di Dorotea. La ragazzina dai capelli rossi ha un segreto che teme rivelare agli altri per non essere scambiata per una strega, lei sa creare il fuoco e anche lei quando è infuriata dalle sua mani scaturiscono fiamme.
Al villaggio ogni tanto arrivano i Custodi. Loro raccontano storie del passato, quando gli dèi avevano creato gli uomini e il loro mondo. Li avevano amati. Avevano accompagnato le loro creature, a volte nascondendosi, altre combattendo fianco a fianco contro il nemico comune.
Hope amava ascoltare queste storie, di Kaer, che comandava tutti gli dèi, Bahamut, il dio pesce che portava sulle spalle Kujata, il toro, Ahuizotl, la creatura divoratrice di uomini, Vorak, dio della guerra e altri ancora.
Ma presto Hope dovrà lasciare il villaggio e affrontare l’ignoto in un viaggio irto di pericoli, ma sarà un viaggio di crescita sia fisica che interiore alla ricerca di se stessi.
Ma nessuna impresa si compie da soli, e due amici non sono solo la somma di due persone, ma molto di più. Hope avrà bisogno di amici, e amici veri, per portare a termine la sua impresa. E sarà in questo piccolo esercito di alleati che troverà la sua vera forza, la scintilla che accenderà il Fuoco.
Un romanzo rivolto a giovani e giovanissimi lettori, ma che vuole piacere e avvincere anche un lettore adulto.
Un brano
Mizar non rispose. Continuò a fissarla, gli occhi trasformati in pozzi scuri, mentre l’aria si caricava di elettricità. «Non scherzare col fuoco, Hope».
«Ma va’? È quello che mi riesce meglio…» Lasciò trasparire tutto il suo scherno e il suo disprezzo. Stava esagerando, forse, ma lo sapeva. Il ragazzo sentì un’ombra divorante formarsi dentro, guadagnare spazio e sapore. Non ne sarebbe venuto nulla di buono. Fu allora che accadde.
Ci fu un fruscio leggero, stridente, alle spalle di Hope. La sensazione di una presenza. Poi quel borbottio profondo, ringhiante.
Dietro le lamiere di metallo, qualcosa si mosse veloce, poi si spostò a destra, con un rumore di lattine che rotolavano. La sensazione di pericolo stavolta arrivò distinta. Hope si voltò veloce, ma non abbastanza. Ma quello che vide le fu sufficiente a intuire una sagoma nera, e un bagliore di denti. Mizar, immobile, si stringeva le tempie, perso in un altro mondo, mentre i contorni della sagoma scura erano sempre più definiti. Zanne potenti, che brillavano.
«Miz, ce ne dobbiamo andare». Poi le parve di sentire ancora il verso della bestia. Il gioco era finito.
Senza attendere risposta, afferrò il braccio dell’amico e lo trascinò via a rotta di collo verso il limitare della Zona Proibita. Dietro di lei, il ragazzo non opponeva resistenza: sembrava un pupazzetto vuoto, incapace di agire e di mettersi in salvo.
Era più grande di lei, ma così ancora maledettamente ‘piccolo’.
Le mani sudate, le guance scavate, a Hope parve perfino di sentirlo sussurrare: «Ora basta. Basta. Vattene». Avvertì come uno strattone da dietro, si girò. Mizar disegnava con la mano libera strane forme molli nell’aria, come a scacciare mosche che non esistevano. Ma con chi diavolo stava parlando? Quando arrivarono al limitare esterno dell’Impianto, Violet li stava aspettando, ignara di tutto.
La quarta di copertina
Una volta, tanto tempo fa, gli dèi dichiararono guerra al mondo, e il mondo cambiò. Le città scomparvero, costellando dei propri resti una natura ostile.
Gli dèi si dimenticarono della Terra e gli esseri umani presero a vivere di ricordi.
Fino a oggi.
Hope ha tredici anni, occhi verdi e capelli rossi. Non conosce i suoi genitori né il suo passato. Però possiede un dono pericoloso: sa creare il fuoco con un puro atto di volontà. Basta poco perché sia bollata come strega; ma qualcuno dice che lei è in realtà una Prescelta, l’Erede di Prometeo, l’unica in grado di opporsi agli dèi quando torneranno per riprendersi la Terra.
E quella che sembra una favola per bambini, un giorno diventa orribilmente vera: gli Immortali sono pronti a scatenare un’orda mostruosa per invadere il mondo.
In un viaggio allo stesso tempo epico e folle, dove immaginazione e realtà superano ogni limite, Hope scoprirà se stessa e il proprio destino, affrontando nemici da incubo con spavalda innocenza e trovando amici insperati proprio quando ha perso ogni cosa. In un mondo che, all’improvviso, si aspetta tutto da lei, Hope diventerà il simbolo di un’umanità che si risveglia, che accetta i mostri dentro di sé e ne usa la forza per forgiare desideri, verità e futuro. Un romanzo che è un sogno a occhi aperti. Come la Speranza.
L’autrice (o gli autori)
Cailín Óg (Dublino, 1984) è una scrittrice di fantasia irlandese.
Scrive letteratura per ragazzi, dedicandosi in particolare alla ricerca sui temi del fantastico e dell’avventura. Si ispira inoltre all’epica classica. Ama Jules Verne, Omero, Mark Twain, Terry Brooks, Joseph Conrad, R.L. Stevenson e Angela Carter.
Ha costruito il mondo di Hope combinando la mitologia, il fantasy nella sua espressione più ampia e sontuosa e le atmosfere visionarie della fantascienza.
Cailín Óg è uno pseudonimo, creato tra il 2011 e il 2013 a Milano, da Cailín Óg Blue (alias CO1) e Cailín Óg Red (alias CO2). Il vero volto dell’autrice rimane segreto e forse lo conosceremo al termine di questa splendida saga.
Cailín Óg, Hope. L’ultimo segreto del fuoco (2013)
Salani editore - Pag 524 - 14,90 €
ISBN 9788867153152
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