Sulle nostre pagine virtuali abbiamo dedicato molto spazio a Francesco Dimitri e Luca Tarenzi, autori considerati tra i più prolifici interpreti dell'urban fantasy in Italia. E proprio di urban fantasy, meccanismi editoriali, storytelling e crossmedialità si è parlato nell'incontro avvenuto domenica 3 novembre nella Sala Ingellis di Lucca Games con i due autori e la nostra Chiara Codecà

E' difficile scrivere un report dell'intervento, perché la discussione si è sviluppata in maniera quasi estemporanea come una chiacchierata tra amici accomunati dalla stessa passione, il genere di discorso che più che essere ricordato per quel che si è detto stimola l'ascoltatore a riflettere. Quel che è emerso con prepotenza è la convergenza di diversi tipi di narrazione verso uno storytelling che prescinde dal medium utilizzato. Non sono più solamente i romanzi e le graphic novel a trasmettere emozioni, ma anche altre narrative come serie tv e videogiochi, che hanno raggiunto una profondità tematica impensabile fino a pochi anni fa. 

Dimitri ha citato più volte come esempio il videogioco The Last of Us, che, a parere dell'autore, è in grado di coinvolgere emotivamente il videogiocatore in maniera totale. Chiara Codecà ha invece affrontato la tematica dello storytelling più dal punto di vista della serialità televisiva, che riesce a coinvolgere molto più di un film proprio in virtù della sua natura seriale che porta a un grado più alto di affezione nei confronti dei personaggi e della loro evoluzione. 

Si è dunque discusso dei nuovi mezzi tecnologici e delle trasformazioni in atto nei consumi culturali in generale e soprattutto in riferimento alla pirateria. Il fatto che un'opera venga scaricata in modo illegale indica comunque un interesse nei confronti del prodotto, che diventa sempre più rarefatto e fruibile direttamente su Internet. Sarebbe interessante seguire l'ascesa di nuove realtà come Netflix, che è impegnata attivamente anche per quanto riguarda la produzione di web series, dove a fronte di budget e costi molto bassi è proprio la qualità della narrazione a fare la differenza.