La parte successiva del testo è più tecnica, e consente di capire davvero come opere di questo tipo possano essere realizzate. La scelta di Abraham come sceneggiatore è stata abbastanza semplice visto che Daniel è amico e collaboratore di Martin da parecchi anni e aveva già adattato in forma di graphic novel Fevre Dream e aveva realizzato una sceneggiatura originale per la serie delle Wild Cards, The Hard Call. Anni prima proprio l’adattamento del primo libro della serie Wild Cards era stato realizzato da più artisti ciascuno dei quali si era concentrato su un singolo personaggio. L’idea di avere stili diversi per le immagini come diversi sono quelli degli autori dei racconti non aveva però dato i risultati sperati, finendo per far perdere unità al volume, Per questo editor e autore hanno deciso di avere un unico artista dedicato al progetto, anche se questo significa impiegarlo per un arco di tempo molto lungo.
La scelta si è svolta in due fasi. In un primo momento gli artisti interessati all’opera hanno dovuto realizzare i disegni di cinque personaggi: Eddard Stark, Jon Snow, Tyrion Lannister, Daenerys Targaryen e Arya Stark, scelti in base al fatto che sono figure importanti molto diverse fra loro per età, aspetto, e che ce ne erano di entrambi i sessi. Tommy è stato uno dei pochi a realizzare Tyrion nella maniera corretta. A lui e ad alcuni altri artisti è stato poi chiesto di realizzare due scene ben precise in modo da poter valutare meglio il loro lavoro. La prima era una scena d’azione, lo scontro fra ser Waymar Royce e l’Estraneo, la seconda era di tipo contemplativo, con Daenerys assorta in riflessioni sul suo passato. Anche le ambientazioni, dal gelo del nord al caldo torrido di Essos, non avrebbero potuto essere più diverse.
Il secondo di questi disegni è diventato, quasi senza modifiche, una tavola della graphic novel. Il primo ha avuto bisogno di un deciso cambiamento nella figura dell’Estraneo visto che quello di Patterson, molto simile a un robot, era stato giudicato errato da Martin. Le spiegazioni dello scrittore su queste figure “strane, belle, simili a sidhe fatti di ghiaccio, inumani, eleganti e pericolosi” erano però difficili da interpretare. La soluzione è arrivata da un’illustrazione realizzata da John Picacio nel 2011 per il calendario delle Cronache del ghiaccio e del fuoco dell’anno successivo. George ha indicato a Tommy alcuni cambiamenti che riteneva opportuno che lui facesse, lui ne ha decisi un altro paio, e il risultato è quello che si vede nelle pagine del graphic novel.
Le difficoltà nel realizzare un’opera di questo tipo sono molte, non ultima quella relativa al gran numero di personaggi importanti per la storia. Abraham ha cercato ogni informazione possibile nelle pagine dei libro stendendo anche una lista di personaggi fondamentali il cui aspetto doveva essere approvato da Martin prima che il lavoro potesse procedere. Per il primo numero ha dovuto creare a questo modo venticinque personaggi, per il secondo e il terzo quattordici ciascuno. Sono in tutto cinquantatré personaggi, e questo solo per i primi tre numeri, senza considerare la moltitudine di personaggi secondari che dovevano comunque apparire caratterizzati ma che non necessitavano di un’approvazione preliminare.
Il discorso si è poi soffermato su elementi particolari della sceneggiatura che costituiscono altrettanti spoiler dal Trono di spade.
Al di la della fedeltà al testo – ogni volta che ha potuto Abraham ha riportato nei dialoghi le precise parole di Martin – Daniel ha spiegato che la sceneggiatura si è concentrata sugli elementi fondamentali di ogni singola trama. Nel primo capitolo dedicato a Sansa si vede la maggiore delle sorelle Stark affermare prima, parlando con Arya, che lei odia cavalcare, ma cambiare idea subito dopo quando il suo interlocutore è Joffrey. È proprio interpretando questa scena che sia Sophie Turner (Sansa) che Maisie Williams (Arya) hanno ottenuto i rispettivi ruoli nella serie televisiva Game of Thrones. In seguito però HBO ha deciso di eliminare l’episodio per motivi di tempo, con gran dispiacere di Martin che nei due dialoghi ravvicinati aveva voluto mostrare l’instabilità del carattere di Sansa e il suo forte desiderio di piacere a Joffrey. Per questo Abraham, che conosceva il disappunto dello scrittore, si è accertato di mantenere entrambi i dialoghi nella sceneggiatura.
Le restanti pagine parlano dell’aspetto del trono e si concentrano su singole immagini evidenziandone i punti di forza o le difficoltà affrontate.
L’analisi del lavoro svolto da Abraham e Patterson prosegue nei contenuti speciali del secondo graphic novel con il racconto della nascita di una scena, nello specifico le pagine relative al torneo del Primo cavaliere. L’episodio è importante per la trama di Ned, con la morte di ser Hugh della Valle, e per quella di Sansa, con il colloquio con Ditocorto. Si tratta però anche di una scena di massa enorme, con una gran quantità di personaggi e l’ambientazione festosa più maestosa che ci possa essere nel continente di Westeros.
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