La carezza del destino. Touched è il primo volume dell’omonima saga incentrata sull’amore tormentato di una giovane umana e di un angelo della morte, scritta dall’italiana Elisa S. Amore che ha iniziato la sua scalata sul web con l’auto-pubblicazione. Il romanzo ha riscosso talmente tanto successo che nel 2013 la casa editrice Nord ha deciso di acquistarne i diritti per poter ripubblicare i volumi già editi su Internet e quelli inediti in versione cartacea e in e-book.
Le vicende narrate nel romanzo si sviluppano perlopiù all’interno della tranquilla cittadina di Lake Placid, situata nello stato di New York, che l’autrice ha ammesso di non aver mai visitato. Dal prologo si viene a conoscenza della morte di un uomo e successivamente la scena si sposta su un’altra scena in cui è presente Gemma, la protagonista femminile, che svela sin dalle prime pagine il suo carattere insicuro ma testardo. Gemma crede che l’amore sia un sentimento come un altro… ma tutto verrà stravolto dopo l’arrivo di un ragazzo dall’aria tenebrosa e al tempo stesso angelica, Evan. Prima di allora Gemma era solita rifugiarsi nei suoi libri senza badare al resto del mondo, prima di allora aveva occhi solo per i personaggi delle sue storie; e prima di conoscere il ragazzo misterioso preferiva trascorrere il pomeriggio in compagnia del suo migliore amico Peter. Durante la prima parte del libro, parte narrata in prima persona, tutte le vicende filtreranno attraverso gli occhi di Gemma. Ciò permetterà al lettore di non scoprire subito chi si nasconde dietro ai fatti strani che stanno accadendo a Lake Placid, lasciando alcune cose in sospeso.
Il primo incontro fra Evan e la ragazza avviene nel bosco, stesso luogo in cui perderà la vita un uomo. Gemma rimane inorridita dalla notizia, appresa il giorno dopo, soprattutto perché ricorda bene la sensazione che aveva provato in quel luogo sconosciuto… la sensazione che l’aveva portata a pensare che ci fosse qualcun altro nel bosco assieme a lei. Dall’arrivo di Evan al liceo di Lake Placid, l’attrazione fra i due comincia ad aumentare fino ad avvicinarli sempre di più come se la causa fosse una forza magnetica, un qualcosa che nessuno dei due può reprimere. Gemma inizia non solo a essere attratta dal ragazzo silenzioso e misterioso ma incomincia a nutrire una sorta di profonda gelosia per la ragazza bellissima che gli è sempre accanto, Ginevra; i due non si separano mai e non parlano quasi mai a scuola, ma riescono a capirsi sempre e in ogni occasione. Nel frattempo l’amico della protagonista, Peter, inizia a nutrire forti dubbi sui due nuovi arrivati e cerca di far luce sugli incidenti che hanno sconvolto la cittadina. Peter arriverà a spiare Ginevra ed Evan per scoprire qualcosa sulla loro natura, ma verrà subito allontanato dalla zona. Scoperto l’accaduto e sentendosi in colpa, Gemma chiede al migliore amico di stare lontano dalla sua vita privata e anche dalla famiglia di Evan, convinta sempre di più che Ginevra ed Evan abbiano una relazione.
Nella seconda parte del romanzo, che riprende il tutto dal punto di vista di Evan, si scopre cosa c’è dietro quei misteri che Gemma non riusciva a capire. Le rivelazioni sono dolorose perché sembra che a Evan non resti altro che assistere allo scorrere del tempo… all’arrivo inesorabile della fine. Questo almeno fino al momento in cui non compirà una scelta che cambierà inevitabilmente il destino di entrambi.
Vi sono parti del libro che alternano il punto di vista di lei a quello di lui. I colpi di scena, l’adrenalina che filtra dalle pagine fino a mescolarsi all’emozione di vedere i protagonisti portare avanti il loro amore, la magia e la storia che riescono a evocare i personaggi di Ginevra e di Evan non lasceranno al lettore il tempo di emettere un respiro. Tuttavia, trattandosi del primo volume, molte domande non trovano risposta se non alla fine del romanzo o nei libri successivi. Ciò che viene posto in primo piano, prima ancora della magia e del tormento dello stesso protagonista maschile, è la dolcezza che avvolge la relazione fra l’umana e la creatura soprannaturale.
Le descrizioni proiettano immediatamente il lettore nel mondo rappresentato dall’autrice attraverso sensazioni, odori e luoghi naturali o artificiali descritti in maniera minuziosa, quasi come se Elisa S. Amore volesse permettere a ciascuno dei suoi lettori di toccare con mano una panchina, le mura o qualsiasi altro oggetto. A volte i periodi sono molto lunghi, ma il linguaggio semplice e diretto permette di focalizzare il luogo e di avere un’immagine esatta della situazione vissuta dai personaggi. Non è facile descrivere un’emozione, anche se a volte l’autrice tende a utilizzare diverse figure retoriche nello stesso periodo con lo scopo di intensificare “l’emozione” provata dal personaggio principale, che sia Gemma o Evan. I lettori che amano uno stile impreziosito che possa permettere di rievocare odori ed emozioni troveranno questo primo volume una lettura interessante e coinvolgente. Inoltre nelle descrizioni è possibile scorgere una nota di sensibilità; anche le scene più crude sembrano essere state scritte con misurata sensibilità.
“[…] Urlava la donna tra le lacrime, facendomi rabbrividire a ogni singhiozzo disperato. – Perché non ha preso me?! Perché non ha preso me?! – Avrei voluto poter correre da lei e stringerla forte, nonostante non la conoscessi, ma nessun conforto sarebbe stato mai bastato. Non c’era niente che avrebbe potuto farla stare meglio. Continuava a scalciare per aria mentre le autorità cercavano di tenerla ferma. Aveva perso la ragione, ma nessuno si sentiva di biasimarla. Un fiotto di lacrime mi risalì la gola, ma mi costrinsi a ricacciarlo indietro […].” (pag. 139-140)
I personaggi mantengono un aspetto giovane e allo stesso modo si comportano come tali, alcuni vengono dipinti come personaggi ironici e maliziosi (come nel caso di Drake). Elisa S. Amore riesce a dare anima ai suoi personaggi e a renderli unici attraverso non solo la descrizione dell’aspetto fisico ma anche attraverso l’uso delle parole (un esempio potrebbe essere l’uso dell’imprecazione, che sembra fare parte dei discorsi affrontati dai personaggi scontrosi e superficiali come Drake, il più spavaldo e sicuro dei fratelli). Nonostante ciò Evan sembra difficile da “inquadrare” poiché sembra cambiare spesso carattere o, meglio dire, sembra conservare tante sfaccettature diverse del proprio essere. Riesce a essere serio e razionale ma poi si svela impulsivo e rabbioso in altri momenti.
I punti di forza di Touched sono la semplicità del linguaggio, che rende la lettura scorrevole, e le descrizioni impreziosite con cura; le caratteristiche dei personaggi, ognuno dei quali sembra portare avanti la propria unicità, le sensazioni rievocate attraverso gli occhi dei protagonisti. I punti che definirei deboli sono il fatto che numerose domande avranno risposta soltanto dopo la lettura dei volumi successivi, alcune cose rimangono in sospeso: i poteri di Evan e quelli di Ginevra compariranno a partire dalla seconda parte del romanzo (o meglio dire verranno svelati verso la fine del romanzo) e qualcosa, nella storia, farà capire al lettore che i personaggi sono in grado di usare altri poteri, mentre poco si sa su quella che alla fine si rivela la vera minaccia per i protagonisti. Inoltre si ha l’impressione che in alcuni casi le scene durino più del dovuto, scene che al massimo potrebbero occupare un paio di pagine e non oltre finiscono per occupare quasi un intero capitolo o poco più; pertanto alcune descrizioni o dialoghi (in rari casi) sembrano dare al lettore informazioni in più a volte non necessarie.
Consiglierei il romanzo a chi adora leggere le storie d’amore impreziosite dalla magia e da una sottile, leggera venatura dark. Eviterei di consigliarlo a chi predilige storie fantasy unicamente incentrate sugli scontri e sulle cacce ai mostri, dove l’amore passa in secondo piano. Touched racconta la storia di un amore tormentato, possibile, pericoloso.
Una dolce, coinvolgente storia d’amore tra due ragazzi pronti ad affrontare tutti i rischi necessari per concretizzare il loro legame, il loro desiderio di stare insieme. Per sempre.
1 commenti
Aggiungi un commentoCome si è ridotta la Nord! Meglio sarebbe stato se fosse fallita ed avessero pubblicato 'sta roba con altro nome (parafrasando il Bardo).
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