Ugo Moriano, dopo tanti gialli e romanzi storici, come è nata l'idea di approcciarsi al fantasy?
In realtà ho iniziato a scrivere questo romanzo fantasy quasi per scherzo, diversi anni fa, desideroso di mettermi alla prova con un genere che amo molto. Volevo vedere dove mi avrebbe portato la storia, poi mi sono fatto prendere la mano e ho capito che poteva uscirne un'opera anche più curata e ambiziosa delle altre.
Da fan del genere, quali sono i tuoi principali riferimenti per la letteratura e il cinema fantasy?
I miei principali riferimenti per la letteratura fantasy sono J. R.R. Tolkien con tutte le sue opere (anche quelle meno pubblicizzate come Il Silmarillion,Le avventure di Tom Bombadil e Albero e foglia), Terry Brooks con il ciclo di Shannara, Tracy Hickman e Margaret Weis col ciclo di Dragonlance e, ultimo ma non meno importante, George R.R. Martin con le Cronache del ghiaccio e del fuoco.
Per quanto riguarda la filmografia mi piacciono le trasposizioni cinematografiche degli autori appena citati.
Quali sono le differenze di approccio tra scrivere un giallo, un romanzo storico e un fantasy?
Le differenze d'approccio nella scrittura di un giallo, un romanzo storico o un fantasy sono soprattutto legate alla gestione della trama e alla fase della ricerca delle fonti. Un giallo è una storia che, pur apparendo al lettore articolata e a volte oscura, in realtà segue una rotta lineare, lungo la quale il concatenarsi di eventi, partendo dall'atto criminale, porta alla scoperta del colpevole. Tutto in una sequenza logica molto stringente.
Nel romanzo storico predominano le fonti e i riferimenti storici, che offrono una cornice di verosimiglianza alla narrazione di fantasia prodotta dall'autore. È necessario fare in modo che agli occhi del lettore tutto appaia plausibile, pertanto la correttezza storica è essenziale. Sbagliare una data o citare un accadimento sbagliato falsa tutto il romanzo. Io prediligo le vicende epiche.
Nel fantasy occorre coinvolgere il lettore nella trama, convincerlo che personaggi e storie sono verosimili e, nel contesto del racconto, completamente credibili. Grande attenzione deve essere riposta nel tracciare un quadro facilmente comprensibile, nel quale fin da subito chi legge riesca a immedesimarsi nei vari accadimenti per quanto questi siano potenzialmente assurdi. Secondo me è uno dei generi più difficili da affrontare.
Adesso a cosa stai lavorando?
Ho appena terminato di scrivere un romanzo giallo e presto affronterò per la terza volta la stesura di un romanzo storico, poi vorrei dedicarmi prevalentemente al fantasy, perché è il genere che più mi coinvolge durante la scrittura.
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