Aquaman è un personaggio contraddittorio, almeno per la sua ricezione. Assai longevo e piuttosto conosciuto dal grande pubblico (la sua prima apparizione è del 1941) eppure mai capace di ottenere un successo minimamente paragonabile a quello dei suoi 'colleghi' della Justice League: Superman, Batman, Wonder Woman, Flash, Lanterna Verde. La ragione di ciò sta forse in due fattori.
Il primo è che la fama di cui il Re di Atlantide gode è spesso dovuta agli elementi considerati più buffi e ingenui dei suoi poteri e al suo aspetto esteriore ('sa parlare con i pesci', 'ha un costume color arancio e verde', 'usa un ippocampo gigante come cavalcatura'). Queste considerazioni si basano su inesattezze o, più spesso, sul retaggio che il personaggio porta ancora con sè dalla serie televisiva d'animazione per bambini Super Friends che tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta lo vedeva a fianco di alcuni tra i suoi più illustri pari.
L'altro è che Aquaman è un personaggio piuttosto difficile da gestire per gli autori che se ne occupano. In quanto legittimo re dei mari, domina più del settanta per cento del pianeta, e questo può metterlo in contrasto con gli abitanti della terraferma, con i governi umani e con le loro economie, che sfruttano le risorse marine.
Cosa può essere Aquaman, insomma? Un eroe ambientalista, che evita il contatto con l'umanità e difende la sua Atlantide dalle minacce che possono metterla in pericolo? Oppure un esule dal suo regno, per sua volontà o meno, che sceglie di stare dalla parte di quel trenta per cento del pianeta al di fuori del suo dominio?
Le cose si complicano ulteriormente perchè, almeno nella loro versione originaria, le origini di Aquaman sono per metà terrestri e per metà atlantidee. Anche il suo nome rispecchia questa dualità: Arthur Curry è quello umano, e Orin è invece quello che tradisce le sue origini soprannaturali.
Di tutti questi problemi era ben cosciente Geoff Johns, quando per il rilancio dell'universo fumettistico DC Comics fu chiamato a scrivere, oltre alle testate della Justice League e di Lanterna Verde, anche quella di Aquaman. Era il 2011, e il personaggio era reduce da una rivisitazione delle sue origini, che lo rendeva totalmente atlantideo ma strumento e vittima di un complotto di palazzo, e da eventi tragici della sua esistenza (come nella gestione di Peter David degli anni Novanta). Proprio in occasione della fine del suo arco narrativo sul personaggio, concluso in questi giorni con il numero venticinque della testata, Johns ha rilasciato un'intervista a Variety in cui ha espresso l'interesse della Warner Bros. nel dare ad Aquaman l'importanza che merita. E non lo ha fatto solo da apprezzato e prolifico autore ma soprattutto da Chief Creative Officer, cioè da principale responsabile creativo della DC Entertainment.
-Aquaman è un personaggio prioritario per l'azienda. Non c'è dubbio, a mio modo di vedere, che lui sia uno tra i supereroi più conosciuti, ed è tale anche nella cultura popolare- Ha affermato l'autore. Che ha poi detto la sua sulle potenzialità narrative del Re dei Sette Mari: -L'ambientazione oceanica dovrebbe funzionare a facilitare le idee di uno scrittore. Scopriamo nuove aree delle profondità marine ogni giorno. L'oceano è tanto alieno quanto lo è lo spazio.-
Johns (coadiuvato dai disegni di Ivan Reis) ha riportato Aquaman alle sue origini ibride, umane e atlantidee, sin dal primo numero della sua gestione, spesso ironizzando sui luoghi comuni che condizionano il successo editoriale del personaggio. L'autore ha infatti trasposto nel mondo dei comics la scarsa considerazione che di lui ha il pubblico (memorabile la scena in cui, in un ristorante, un insistente blogger chiede ad Aquaman come ci si senta a essere il supereroe preferito di nessuno) e ha ridefinito il cast di personaggi che ruotano intorno a lui, alleati e nemici. Il lavoro dell'autore ha avuto una certa efficacia nel dare una maggiore caratterizzazione a Mera, compagna di Orin originaria di un'altra dimensione, per la quale Johns ha ammesso di aver trovato ispirazione in Gorgo, la regina spartana sposa di Leonida sia nella graphic novel 300 di Frank Miller sia nella trasposizione cinematografica di quest'ultima, nella quale è interpretata da Lena Headey.
I risultati, per Johns, non sono venuti a mancare: la testata del supereroe è giunta a vendere più di quarantamila copie, cifra di gran lunga inferiore a quelle che da sempre accompagnano Superman e Batman, ma comunque assai positiva. E, mentre sta per essere annunciato un lungometraggio animato che lo vedrà unico e indiscusso protagonista, sembra che Aquaman sarà coinvolto nel nascente universo DC Comics al cinema o in televisione. Dovremo attenderci nuovi annunci in merito? Forse, sperando che stavolta non debba ripetersi ciò che avvenne nel 2006, quando fu realizzato il pilot di una serie televisiva sul supereroe, poi scartato da The WB (il network che in seguito sarebbe divenuto The CW, attualmente detentore dei diritti di Arrow). L'episodio era stato scritto e girato con un taglio molto simile a quello di Smallville, la longeva serie che ha narrato la gioventù di Clark Kent/Kal-El prima che divenisse Superman. E non a caso, dato che a svilupparlo furono gli stessi autori, Al Gough e Miles Millar, e che il supereroe aveva fatto un'apparizione nella quinta stagione della serie dedicata al giovane Figlio di Krypton. Nel ruolo da protagonista fu scelto Justin Hartley, in luogo di Alan Ritcson che era invece apparso in Smallville.
Nonostante il rifiuto, il pilot ha in seguito incontrato un considerevole favore del pubblico da quando è stato messo in vendita in rete (ve ne proponiamo di seguito il trailer non ufficiale, ma realizzato con immagini tratte dall'episodio). Insomma, nonostante i pregiudizi, sembra che Aquaman non sia poi così refrattario al successo...
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