Cos’è un sogno? Un desiderio del cuore, un fremito dell’anima, un’ambizione della mente? Per il giovane Sette Manziani è tutto questo e anche di più: è il non subire la stupida prepotenza dei fratelli, è il lasciarsi alle spalle il villaggio dove è nato e il suo destino di contadino, è l’essere adolescente, inquieto, ribelle.
E’ il 1557. Sette fugge dalla casa di suo padre, in un paesino dell’Umbria, in cerca di fortuna. E’ laggiù, in fondo alla via maestra, verso le colline, che lo incontra: è il diavolo, ma appare come un burattinaio girovago, un’artista di piazza. Si fa chiamare Mastro Malo, e le sue marionette sono le più belle che Sette abbia mai visto. Sembrano vive: si muovono in fondo ai fili con grazia incomparabile e una struggente dolcezza, raccontano storie, versano lacrime, e attraverso di loro Mastro Malo parla ai cuori di chi lo ascolta. Evoca visioni, stimola desideri. Semina sogni. Inebriato sette diventa l’assistente del diavolo. Impara a far vivere le marionette e a dare corpo ai sogni. Impara a riconoscere quelli che, alla fine di ogni spettacolo, si recano dal suo padrone per ottenere la realizzazione dei propri desideri, in cambio dell’anima. E sogna a sua volta un teatro tutto suo, e fama e denaro. Ma per ottenerlo, anche lui dovrà dare qualcosa in cambio…
Il seminatore di sogni di Henry Fortuin (De Dromenzaaier, 2001, Traduzione: Stefano Beretta, Salani Editore, collana: Mondi Fantastici Salani, pag. 153 - euro 10,00)
ISBN 88-8451-293-X
Immaginate di essere un normale adolescente con tendenze aggressive. Niente di grave, solo qualche rissa ogni tanto. E immaginate che un giorno qualcuno vi spieghi queste “tendenze aggressive” con il fatto che siete stati segretamente allenati, per tutta la vostra vita, all’unico scopo di combattere. Ma combattere chi? E perché la stramba ragazzina che vi racconta questa storia assurda fluttua nell’aria come se fosse incorporea, e ride di una risata che vi fa rizzare i capelli in testa?
E’ quanto accade a Ivan, un normalissimo ragazzo di Mosca, che era convinto di avere una vita altrettanto normale finché si imbatte in una kikimora, una specie di spirito acquatico. Ma non basta: sono tali a tante le sciocchezze che lei gli racconta, che Ivan così per gioco, decide di crederle. E fa bene, perché anche sua zia, colei che l’ha cresciuto amorevolmente dopo la scomparsa dei suoi genitori, è una creatura fiabesca, e anche i suoi genitori lo sono, e perfino la casa in cui ha vissuto finora è provvista di un Genio. E purtroppo, non c’è niente da fare, ma Ivan non riavrà più indietro la sua vita di adolescente moscovita e attaccabrighe, e anzi rischierà di perdere anche quella nuova e magica appena iniziata…
La città dalle porte blu di Anna Dankovceva (Baby Jagi plemjannik, 2003, traduzione: Raffaella Belletti, Salani Editore, collana: Mondi Fantastici Salani, pag 164 - euro 10,00)
ISBN 88-8451-473-8
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