Storia d'inverno è sicuramente una storia d'amore, ma non aspettatevi una commedia romantica. Non aspettatevi neppure un dramma strappalacrime. Il film, diretto e sceneggiato dal Premio Oscar Akiva Goldsman sulla base del romanzo omonimo di Mark Helprin, è una storia sull'amore come elemento cardine e scopo supremo dell'esistenza umana. Una storia sulla fede trascendentale nell'amore e nel destino. E' così che l'amore che unisce il ladruncolo di inizio Novecento Peter Lake (Colin Farrell) e la giovane e malata Beverly Penn (Jessica Brown Findlay) è destinato ad accadere per ragioni che non appaiono subito chiare.
La storyline segue due tranche temporali distinte: abbiamo una prima parte ambientata nella New York del 1916 e una nella New York del 2014. La città è scossa da una lotta sotterranea tra Bene e Male, e angeli e demoni percorrono le nostre stesse strade sotto mentite spoglie. Uno degli aspetti senza dubbio più curiosi del film è il suo posizionarsi "a metà strada": senza dichiararsi apertamente fantastico, il film percorre il binario del realismo magico. Siamo calati in una realtà che di sovrannaturale sembra avere poco, salvo inglobare un bianco cavallo alato, dei misteriosi riflessi della luce del sole e delle stelle e un inaspettato Lucifero interpretato da Will Smith. Questo posizionamento del film, oltre che da ragioni artistiche, risente senza dubbio anche di questioni legate al marketing: basta pensare che, secondo la sinossi ufficiale, il demone interpretato da Russel Crowe, deciso a impedire che si realizzi "il miracolo" di Peter Lake, è un "gangster"... Niente di più lontano dal vero.
La cosa che più colpisce in questo film è la storia. E certamente non è una nota positiva per Storia d'inverno, trattandosi dell'adattamento di un romanzo preesistente. La sceneggiatura lascia alcuni elementi del world building inspiegati e più d'una scena accade troppo in fretta o senza una vera spiegazione/motivazione/credibilità narrativa. Scenografie, costumi e musiche non sono incisivi e le performance degli attori restano nella media: a contraltare un Colin Farrell e una Jennifer Connelly sotto tono ci pensano Jessica Brown Findlay che ben interpreta il suo ruolo e Russel Crowe, decisamente in parte.
Storia d'inverno non appassionerà chi cerca una commedia romantica da guardare a San Valentino, ma offrirà qualche spunto di riflessione sul significato dell'amore, della morte e del destino. Ne consigliamo la visione a chi ama le storie che coinvolgono angeli e demoni, un pizzico di mistero e a chi ha letto il libro.
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