Deadpool è uno dei tanti personaggi del mondo Marvel creato dallo sceneggiatore Fabian Nicieza e dal disegnatore Rob Liefeld nel 1991, soprannominato a causa della sua parlantina inarrestabile The Merc with a Mouth, il Mercenario Chiacchierone. Nato come comprimario per una testata mutante secondaria, nemico dei protagonisti dell’albo (i Nuovi Mutanti), doveva essere solo una fugace comparsa, ma l’impatto che ebbe con il pubblico cambiò i piani originali della redazione Marvel: battuta pronta, costume alla Spider-Man, abilità nell’usare qualsiasi arma fecero fin da subito di lui uno dei preferiti dei lettori.
All’inizio doveva essere una parodia del personaggio della DC Deathstroke: oltre alla somiglianza con lo stile di combattimento (impugnano una coppia di katane), entrambi possiedono dei riflessi potenziati e sanno usare praticamente qualsiasi arma da fuoco. Senza contare che i loro nomi sono simili: Deadpool è Wade Winston Wilson, mentre il vero nome di Deathstroke è Slade Wilson. Ma presto le cose vennero a cambiare: diventa parte del cast X-Force, fa comparsate su serie storiche della Marvel quali Vendicatori e Devil e nel 1993 e 1994 seguono due miniserie che hanno il suo nome nel titolo, The Circle Chase (Il giro dell'oca) e Sins Of The Past (Peccati del passato). Nel 1997 inizia la serie regolare che si concluderà dopo 69 numeri, ripartendo immediatamente con quella avente nome Agente X, seguita nel 2004 dalla serie Cable & Deadpool.
Il successo avuto in questi anni gli fa avere anche un ruolo nel film del 2009 X-Men le origini – Wolverine, interpretato da Ryan Reynolds; naturalmente l’adattamento della sceneggiatura non rende giustizia al carattere sopra le righe di Deadpool, alla sua comicità, al suo strizzare l’occhio al lettore/spettatore conscio di essere un personaggio inventato ed essere completamente fuori di testa. Gli unici elementi presi in considerazione sono l'abilità con le due katane che porta con sé, il fattore rigenerante acquisito a seguito di una sperimentazione, il suo corpo cambiato in seguito a essa e qualche battuta di Wolverine riguardo al suo non stare mai zitto: troppo poco per apprezzare tutte le sue potenzialità, capire le ragioni del suo essere completamente fuori di testa e del suo humour, fatto di doppi sensi e riferimenti a vecchi film, serie televisive, canzoni e immagini popolari.
Da dove nasce questo suo modo d’essere? Wilson, trascorsa l’età da bambino sempre in viaggio per via del padre ufficiale dell’USAF (e aver perso in quel periodo la madre a causa di un tumore) e una giovinezza burrascosa passata tra teppisti e atti di vandalismo, dopo aver perso anche il padre si arruola nelle forze speciali; cacciato dopo un anno a causa del suo carattere, diventa un mercenario. Scoperto d’essere affetto da un tumore (probabilmente una predisposizione genetica ereditata dalla madre), quando ormai è allo stadio terminale della malattia entra a far parte del progetto Arma X, dove viene sottoposto a una sperimentazione atta a riprodurre il fattore rigenerante del mutante Wolverine. Trasferito nella struttura di accoglienza destinata ai reietti del progetto, l'Ospizio, diventa l'eroe degli altri ricoverati (che tengono una lotteria su chi sarà il prossimo a morire sotto i ferri, la dead pool); è proprio quando viene eseguita la sua sentenza di morte per aver infranto la legge dell’Ospizio, che il suo potere rigenerante si attiva, ma si lega al suo tumore, lasciando la sua pelle solcata da una miriade di rughe e cicatrici e devastando la sua mente. Scappato dall’Ospizio, in memoria di quei giorni prende appunto il nome che lo farà conoscere, Deadpool.
In Italia il personaggio è stato conosciuto tardi e solo negli ultimi anni la Panini ha preso a puntare su di lui presentando alcuni volumi autoconclusivi da libreria con le recenti miniserie del personaggio. Due di queste, Deadpool - In Viaggio con la testa 1 e 2, sono state proposte in queste settimane in un unico volume con l’iniziativa della Gazzetta della Sport Super Eroi – Il Mito. La storia verte sull’incontro tra Deadpool e Headpool, la testa di un suo altro io proveniente da una dimensione parallela, dove tutti i supereroi sono stati infettati da un virus che li ha trasformati in zombi. Riprendendo fatti narrati nella saga Marvel Zombi, grazie a un passaggio temporale il Wade zombi giunge sulla Terra, ma viene distrutto; si salva solo la testa, che grazie al suo potere rigenerante continua a restare in vita. E diventa una preda ambita sia dall’A.I.M. sia dall’Hydra; proprio Deadpool viene assoldato dai primi per recuperarla, venendo spedito nella Terra Selvaggia (continente mitico che si trova sotto l’Antartide). Tra tribù selvagge, dinosauri, dinosauri zombificati, agenti dell’Hydra e attacchi dallo spazio, Deadpool per riportare ordine si ritrova a dover andare nella dimensione zombie, non prima naturalmente di essere finito in altre realtà alternative dove incontra altre sue versioni (tra le quali una in pieno stile western e una di sé di sesso opposto). Tra continue gag ed esilaranti dialoghi tra lui e la sua testa zombi, la storia giunge alla sua conclusione (?), non prima però che chi è di vecchia data si accorga della somiglianza di questo duo con un altro duo famoso del mondo dei videogiochi: Nameless One e Morte. Non si sa se l’autore della storia Victor Gischler abbia voluto rendere omaggio al famoso gioco del 1999 della Black Isle, Planescape: Torment, ma le somiglianze tra le due coppie sono diverse. Nameless One a seguito di un rituale non può morire, ma si “rigenera” ogni volta che sembra essere deceduto; senza contare il suo aspetto pieno di cicatrici e la mente che gli gioca strani scherzi, risultando alle volte instabile, proprio a causa del processo che lo fa restare in vita, proprio come succede a Deadpool. Morte è un teschio fluttuante (Headpool non fluttua, ma è sempre a fianco del protagonista) che proviene da un’altra dimensione, il piano infernale di Baator, dove era parte dalla colonna di teschi: anche lui come la testa zombi di Deadpool ha una parlantina sciolta e sempre pronta, interagendo con gli altri personaggi con duetti veramente spassosi.
Comunque stiano le cose, Deadpool – In viaggio con la testa è una piccola chicca da leggere, ben disegnata, con una comicità che gioca su situazioni strampalate, citazioni di film, pubblicità, canzoni e dialoghi dissacranti tra i vari personaggi, ma anche quelli che Wade ha con le sue voci interiori. E visto il prezzo con il quale il volume viene proposto (9.99 €), è un piccolo affare per chi è interessato alle storie di questo personaggio in confronto a quelli che si hanno in fumetteria.
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