Eve (una mai così eterea Tilda Swinton) vive a Tangeri tra broccati pregiati e libri antichi. Adam (Tom Hiddleston versione emo-chic) vive a Detroit tra strumenti preziosi e musica underground. Lei come un candido fantasma percorre le vie della città tra gli sguardi smaniosi dei locali, lui compone musica e si deprime, afflitto da quelli che chiama “zombie”, gli esseri che popolano il mondo, distruggendolo con la loro grevità. Adam, vampiro millenario avvezzo all’arte, non sopporta il declino culturale e medita il suicidio. Eve, la sua compagna di sempre, corre da lui per salvarlo. Sa che per sopravvivere ci si deve accontentare di ciò che può dare il tempo in cui viviamo, continuando, però, ad amare la bellezza.
Per la serie “una volta si stava meglio”, Jim Jarmusch, il grande maestro americano di pellicole come Coffee and Cigarettes e Broken Flowers, tira fuori dalla letteratura popolare i vampiri per fare una lezioncina sul mondo contemporaneo, e dirci quanto abbia smesso di prestar credito a intelletto e arte. Non a caso i suoi due protagonisti vivono in città simbolo della crisi economica che ci attanaglia: Detroit che ha subito un crack economico totalizzante; Tangeri che sente il conflitto con la cultura mediorientale. Su questi sfondi si muovono i due amanti cool e bellissimi, sopravvissuti nei secoli, ci dice Jarmusch già nel titolo, per la loro capacità di amare la bellezza e, oggi, in crisi per la sua scomparsa. Che cosa s’intenda poi oggi per bellezza è tutto da dimostrare perché, se i vampiri sospirano di fronte ai sonetti di Shakespeare e sciorinano ammirati le teorie di Einstein, niente ci dicono sulla complessità dell’estetica contemporanea, che pare da buttare via in toto. Aggirando il problema, Solo gli amanti sopravvivono compie una critica facilona a noi zombie che inquiniamo il mondo e persino il nostro sangue, tanto che i poveri vampiri devono pure star attenti a quel che gli finisce sotto i canini. Anche il look dei non morti non aiuta a smorzare la spocchiosità del discorso, con Tilda Swinton dall’acconciatura leonina e pantaloni perlati, Tom Hiddleston che, se non si presenta a petto nudo, è avvolto in abiti di pelle nera e Mia Wasikowska (la sorella Ava) appena uscita da un manga in abiti gothic punk, sono decisamente troppo attenti alla moda per dirci che il mondo ha raggiunto il baratro estetico.
Insomma, mettersi sul pulpito per dire che il secolo in cui viviamo fa schifo visto dalla prospettiva romantico-ottocentesca dei due protagonisti che, a quanto pare, hanno trascorso le avanguardie del novecento rinchiusi in una bara, è davvero insostenibile.
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