Gotham, serie televisiva della Fox ideata da Bruno Heller, è attesa per il debutto sugli schermi domestici d'oltreoceano il prossimo 22 settembre. La prima stagione consterà di sedici episodi e narrerà le origini dei più celebri alleati e avversari di Batman oltre che di quest'ultimo, partendo dall'omicidio di Thomas e Martha Wayne e dal giuramento da parte del dodicenne orfano Bruce (David Mazouz) di dedicare la propria vita a combattere il crimine per vendicare la morte dei genitori.
Su quell'assassinio indagherà un giovane detective James Gordon (Ben McKenzie), non ancora commissario del dipartimento di polizia di Gotham City, coadiuvato dal rude collega Harvey Bullock (Donal Logue) mentre, nel corso degli episodi, scopriremo la genesi dei più significativi esponenti del mondo criminale dell'immaginaria metropoli, i supervillains resi celebri da settantacinque anni di vita mediatica di uno dei supereroi più conosciuti e amati al mondo: Oswald Cobblepot, alias il Pinguino (Robin Lord Taylor), Edward Nygma, l'Enigmista (che nella serie sarà uno scienziato forense, interpretato da Cory Michael Smith), e un'assai giovane Poison Ivy (Ivy Pepper, non quindi la Pamela Isley dei comics, con il volto di Clare Foley).
A queste versioni originarie degli avversari di Batman faranno da contrappunto quelle dei suoi alleati. Bruce sarà sotto la tutela di un Alfred Pennyworth (Sean Pertwee) assai simile a quello visto nella graphic novel Batman: Earth One di Geoff Johns e Gary Frank (2012), dunque non il canonico maggiordomo ironico e compassato ma un ex militare dal carattere determinato e assai protettivo nei confronti dell'orfano Wayne. E Selina Kyle (Camren Bicondova), futura Catwoman, sarà una giovane ladruncola di strada che inizierà una tenera amicizia con colui che è destinato a divenire il più grande avversario del crimine.
E il Joker? È chiaro che una storia delle origini di Batman e del suo mondo, sia essa più o meno fedele al canone fumettistico, non può prescindere dalla nemesi per eccellenza dell'Uomo Pipistrello, così com'è stato chiarito all'inizio dell'anno da Kevin Reilly, Chief of Entertainment della Fox Broadcasting Company, sostituito a partire dallo scorso mese da Gary Newman e Dana Walden.
Il Principe Clown del Crimine, creato da Jerry Robinson, Bob Kane e Bill Finger e apparso per la prima volta in Batman #1 (giugno 1940) rappresenta infatti la vera antitesi del Cavaliere Oscuro, con il quale condivide un rapporto di antagonismo complesso e ambiguo, al centro di alcune tra le più riuscite e acclamate storie di carta e china (ma non solo) sui due personaggi.
Resta, quindi, da capire come Heller abbia intenzione di esplorare le origini del Joker. In merito a questo interrogativo, al quale non si può ancora rispondere con certezza, è stata fatta un'indiscrezione dal sito Bleeding Cool, il quale negli ultimi giorni ha avuto il merito di diffondere in esclusiva le prime immagini del pilot di Gotham (ve le proponiamo nella galleria in basso). Prima della première al San Diego Comic Con International (che inizierà il prossimo 24 luglio) Rich Johnston, redattore del magazine sopracitato, ha potuto visionare in anteprima il primo episodio diretto da Danny Cannon. Il suo giudizio è stato decisamente positivo, avendolo definito "il migliore pilot mai realizzato tra le serie televisive basate su fumetti di lingua inglese", a suo avviso superiore a quelli di altre due imminenti trasposizioni sul piccolo schermo di comics americani, The Flash e Constantine.
Gotham: screencaps del primo episodio
Le prime immagini tratte dal pilot della serie televisiva sulle origini di Batman e del suo mondo (esclusiva di Bleeding Cool).
Ma, a parte il giudizio, è interessante sapere che in una sequenza del pilot, ambientata nel locale di proprietà della boss del crimine Fish Mooney (personaggio creato appositamente per la serie e interpretato da Jada Pinkett Smith) appare un cabarettista, per la parte del quale è stato scelto un attore non molto noto, Jon Beavers (immagine in basso a destra), subito associato da Bleeding Cool al Joker.
Il motivo è presto detto. Pur avendo una storia editoriale lunga pressochè quanto quella del suo avversario, il Principe Clown del Crimine non ha, in definitiva, un'origine e un'identità, precedente alla sua ascesa nel mondo criminale di Gotham City, che siano definite in modo univoco. Così come non è mai stato rivelato il suo vero nome. La prima esposizione che possa definirsi compiuta del suo passato giunse nel 1988 (a quasi cinquant'anni dalla nascita editoriale) con il capolavoro The Killing Joke di Alan Moore e Brian Bolland. Nella graphic novel, a tutt'oggi una delle più riuscite e profonde narrazioni del rapporto tra l'Uomo Pipistrello e la sua nemesi, la nascita del Joker viene descritta come un progressivo viaggio nella follia, da disoccupato ingegnere chimico a cabarettista incapace di ottenere il successo fino, anche a causa di un incidente che lo sfigura nel corpo, a criminale psicopatico. In parte, questa versione del personaggio è stata fonte d'ispirazione per il film di Tim Burton del 1989 in cui il Joker, interpretato da Jack Nicholson, venne constestualmente identificato nell'assassino dei Wayne (che invece, nel canone fumettistico, è il criminale di strada Joe Chill).
In linea con la funzione da lui svolta di 'agente del caos' è l'indefinitezza della genesi del supervillain che fa parte della sua caratterizzazione ne Il Cavaliere Oscuro (2008) di Christopher Nolan. Della magistrale interpretazione di Heath Ledger sono infatti rimaste nell'immaginario collettivo anche le citazioni autobiografiche di quel Joker, ogni volta diverse e raccontate prendendo come spunto le cicatrici facciali che ne rendono terrificante l'iconico sorriso.
Proprio l'indefinitezza, sostiene ancora Bleeding Cool, sarà fondamentale nelle scelte narrative adottate in Gotham per il personaggio.
L'idea è che il cabarettista che appare nel pilot della serie sarà soltanto uno degli easter eggs che Heller e i suoi collaboratori hanno intenzione di disseminare nella prima stagione: personaggi secondari, in parti piuttosto brevi, che avranno ognuno un elemento legato all'iconografia del Joker, e che quindi gli spettatori potranno facilmente riconoscere (un uomo dal sorriso particolarmente ampio, un baro nel gioco delle carte, un venditore di fiori, un pagliaccio) senza che venga rivelato nulla su chi, tra loro, possa essere il futuro Joker. Almeno non fino al finale di stagione in cui, in base a rumors attendibili, gli spettatori assisteranno alla definitiva nascita del vero avversario di Batman.
Sarà davvero così? Intanto, chiudiamo questo articolo proponendovi l'ultimo spot televisivo di Gotham, in ordine di tempo, a essere stato diffuso in rete.
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