Le dichiarazioni rilasciate da Kate Mara, intervistata da Esquire Mexico sulla sua prossima partecipazione a The Fantastic Four, hanno riacceso le polemiche sulla discussa pellicola affidata alle mani, non proprio esperte, di Josh Trank.
Nella normalità delle cose, durante l'intervista, la Mara confessa ai giornalisti di non essere mai stata una lettrice di fumetti sebbene adori i comicbook movies di nuova generazione e fin qui nulla da ridire, tuttavia l'attrice confessa di aver ricevuto, come l'intero cast della pellicola, il consiglio da parte del regista di NON leggere albi del favoloso quartetto in quanto non necessari alla comprensione dei personaggi. Una scelta che può destare perplessità.
Se è vero che non è necessario conoscere la cronistoria di ogni evento della decennale carriera degli FF, è possibile che per interpretare un personaggio, per esempio Harry Potter, una lettura dei libri o una chiacchierata con l'autrice possa aiutare gli attori a entrare meglio nella parte.
Il consiglio del regista ci porta a supporre che i personaggi riportati sul grande schermo da Trank saranno molto diversi, anche e soprattutto caratterialmente, da quelli che abbiamo imparato ad amare negli anni, trovandoci quindi ad affrontare la versione Trankiana degli FF piuttosto che un film sul gruppo di eroi capostipite della Marvel Comics.
Ennesima rivisitazione del fumetto? Ennesimo tentativo di cavalcare l'onda del box office utilizzando un nome famoso per inventare il proprio film sui supereroi? Eppure Trank dopo il discusso Chronicle ha già espresso la sua idea sul tema. Quale può essere il senso dell'alterazione massiva di un prodotto storico come i Fantastici Quattro?
Tornando alla nuova interprete de La Donna Invisibile, l'attrice specifica che il plot del film non è basato su nessuno degli story arc dei comics e che grazie allo stravolgimento operato sui personaggi, lei stessa non sente grande pressione nell'interpretare questa Susan Storm grazie alla visione "realistica" del personaggio che le darà un'identità completamente nuova.
Di certo se il regista vuole attirare su di se le ire dei fan o creare hipe sul prodotto finale, ci sta riuscendo alla perfezione. La sua intenzione di creare un nuovo modo di vedere i supereroi lascia sgomenti i fan rischiando di allontanarli dalle sale.
Arrivati a questo punto, non è la scelta di Michael B. Jordan come Torcia Umana a lasciare senza parole bensì la decisione di affrontare con quest'ottica proprio gli FF, probabilmente tra i prodotti meno adatti per applicare ai comic book movies la filosofia realistica di Trank.
A prima vista, le avventure di un gruppo famoso per le storie fantascientifiche ambientate su mondi alternativi, pianeti lontani ed altre dimensioni, alle prese con divoratori di mondi e imperi interstellari non appaiono la scelta migliore per operare una svolta di questo tipo ma solo il tempo ci dirà se e quanto le alterazione accennate da Kate Mara siamo profonde.
A noi resta solo la constatazione che il più grande trionfo del genere comic book movie si deve ad un uomo come Joss Whedon, amante dei supereroi e lettore di fumetti, che ha saputo infondere questo amore in una pellicola ed in un progetto che rappresentano l'apice dei comics sul grande schermo.
Li dove Trank sta creando il suo, realistico, favoloso quartetto, Whedon ha cercato di restituire alla sala una versione quanto più fedele e fumettistica possibile degli eroi più potenti della terra.
Questa visione opposta delle cose, riporta all'eterna diatriba tra fedeltà e infedeltà di un prodotto del genere rispetto all'opera originale, in questo caso le storiche avventure di Reed Richards e della sua favolosa famiglia.
Solo il tempo ci dirà quale delle sue visioni avrà il sopravvento, noi intanto aspettiamo con ansia Guardiani della Galassia per vedere sul grande schermo il trionfo dell'irrealismo con un albero e un procione parlanti.
Voi cosa ne pensate?
4 commenti
Aggiungi un commentoSecondo me visto quello che si dice su questo film dei ff, sarebbe ora che i fans prendano una posizione in proposito a fare così i film. Va bene che i cinecomics si predono delle licenze, qual'è il limite? Perchè a un certo punto un film smette d'essere tratto dal fumetto e diventa qualcosa di diverso, un opera completamente autonoma che usa il nome di un fumetto per attirare pubblico.
E visto che alle case di produzione l'unica cosa che interessasono i soldi nelle prime due settimane di programmazione, è ora di mandar loro un messaggio praticamente basterà non andare a vedere sto film. Così dopo che FF andrà, male forse i produttori capirano che non ci devono prendere per fessi.
Ma c'è sempre la clausola del "Liberamente tratto". Che forse è intellettualmente più onesto, ma è comunque una soluzione che non mette d'accordo.
Sono perfettamente d'accordo con (D): evitiamo di andare a vedere questo Film, diamo un segnale forte ai produttori. Che senso ha un'operazione di questo genere ? Se vuoi liberta' creativa, fai un film "Gli Incredibili Cinque" (tanto per dire) con personaggi completamente nuovi, e non un "I Fantastici 4" che ignora o stravolge del tutto la serie a fumetti...
Il film non vengono prodotti per i fan.
Se anche noi fan disertassimo in massa le sale temo che non faremmo la differenza.
Personalmente non sono mai stato un integralista della fedeltà ai personaggi, per cui mi limito come sempre, da cronista, a seguire la lavorazione del film e a riportare o fare riportare le notizie relative.
Per una valutazione critica del film attendo di vederlo.
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