Lunedì 25 agosto2014 si è svolta a Los Angeles la 66esima edizione degli Emmy Awards, il maggiore riconoscimento dell'industria televisiva americana. È stata un'edizione particolare, che ha alternato alcune vittorie sorprendenti (su tutte quelle per la terza stagione di Sherlock) ad altre assolutamente prevedibili (il quinto successo consecutivo come Miglior Sitcom per Modern Family, che raggiunge così il record detenuto da Frasier). 

Altrettanto sorprendente il nulla di fatto portato a casa da Game of Thrones, che quest'anno arrivava agli Emmy come la serie con il maggior numero di candidature eppure si è vista snobbare completamente nelle categorie artistiche (Peter Dinklage, vincitore come Miglior Non Protagonista nel 2011, ha perso in favore di Aaron Paul, Breaking Bad), dopo aver vinto 4 premi nelle categorie tecniche.

Quattro Emmy, un Hugo e prime immagini dal set della quinta stagione per Game of Thrones

Quattro Emmy, un Hugo e prime immagini dal set della quinta stagione per Game of Thrones

Articolo di Emanuele Manco Giovedì, 21 agosto 2014

In attesa delle categorie principali, che verranno assegnate il 25 agosto 2014, Game of Thrones si aggiudica i primi 4 premi Emmy nelle categorie artistiche/tecniche e il premio Hugo, per il quale ha sconfitto Doctor Who. Arrivano le prime immagini dal set della quinta stagione.

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Più attesa la vittoria come Miglior Regia per la recente e molto acclamata True Detective, la novità HBO dell'anno. Un candidato che molti davano per sicuro e invece è rimasto a bocca asciutta è stato Fargo, sconfitto nella categoria miniserie dal già citato Sherlock, per cui sono stati premiati nelle categorie Miglior Attore Protagonista e Non Protagonista (per l'episodio His Last Vow) rispettivamente Benedict Cumberbatch e Martin Freeman, mentre Steven Moffat ha portato a casa il riconoscimento per la Miglior Sceneggiatura. 

Per la soddisfazione di NBC, che la trasmetteva, la serata ha ottenuto i secondi migliori dati d'ascolto dal 2006, e questo nonostante una data di programmazione sicuramente non favorevole; nelle parole del presentatore Seth Meyers: “Quest'anno gli Emmy si svolgono un lunedì d'agosto, cosa che - se conosco un po' il mondo della televisione - significa che stanno per essere cancellati."

Aaron_Paul
Aaron_Paul
Al di là dei singoli vincitori e sconfitti vale la pena notare che nel suo commento alla serata il quotidiano The Guardian ha sollevato un punto interessante, accusando l'Academy televisiva di conservatorismo nel continuare a premiare anno dopo anno la stessa rosa di pochi candidati. "Quel che fa infuriare di questo [conservatorismo] è che sappiamo che la tv sta cambiando, ed è una cosa che amiamo. Noi fan hardcore immersi in Orange Is the New Black - uno show creato e scritto da donne con un cast composto quasi unicamente da donne, molte delle quali di colore, gay e transgender - sappiamo che c'è un'alternativa. E non si tratta di un solo show. Oggi abbiamo a disposizione più opzioni che mai e se è vero che ci sono grandi show là fuori universalmente riconosciuti (come Breaking Bad o Game of Thrones) ce ne sono altri che amiamo in modo più personale, che riflettono la grandezza e la diversità delle nostre vite, che si tratti di The Americans, Scandal, o anche di qualcosa come Please Like Me. Questi show non riceveranno mai premi, non saranno mai riconosciuti dall'establishment."  

Che si concordi o meno con il punto sollevato dal Guardian, è indubbio che la fiction seriale tv sta attraversando un'epoca di cambiamento; fino a pochi anni fa era impensabile che uno show fantasy potesse essere preso seriamente dall'Academy, poi è arrivato Game of Thrones. Andando ancora più indietro, Buffy: The Vampire Slayer, oggi universalmente riconosciuto come un momento di cesura nella fiction seriale di genere, ha ottenuto un'unica candidatura come miglior sceneggiatura in sette stagioni (per i più curiosi, l'episodio era Hush e l'autore era il giovane Joss Whedon.) Perse, ovviamente.