Il giorno di santa Lucia è legato a una simbologia precisa e ad antichi riti magici sulla luce. Prima dell'introduzione del calendario del 1580, la festa si celebrava nel "giorno più corto che ci sia", il 21 dicembre, solstizio d'inverno (quando cioè le ore del giorno sono al minimo annuale), e raccoglieva tradizioni pagane legate al ciclo solare.
Lucia, siciliana nata a Siracusa nel 283 circa, secondo la tradizione subì il martirio il 13 dicembre 304. Sottoposta a torture, per sfuggire al carnefice si strappò gli occhi e morì dopo indicibili sofferenze. Altre fonti affermano che gli occhi le furono strappati per ordine di Diocleziano e che un miracolo glieli restituì (e da allora santa Lucia è considerata portatrice di luce e protettrice della vista).
Le sue ossa furono trafugate in Sicilia dai turchi. Poi dei veneziani le recuperarono a Costantinopoli e le portarono nella città lagunare nel 1026. O era il 1206? O il 1204? La risposta è un grosso "boh". A Venezia esisteva già una chiesa dedicata alla martire nel 1167. Qualsiasi cosa sia successa, comunque, quello che sta per succedere oggi, nel 2004, in occasione del 1700° anno dalla morte, è che i resti della martire torneranno per breve tempo a Siracusa per ricevere festeggiamenti nella terra natale.
La festa di santa Lucia è molto diffusa soprattutto nei paesi nordici e preannuncia l'arrivo dei mesi di luce. La ricorrenza è piuttosto sentita in Svezia, fra balli, canti, degustazioni di dolci e di glögg, bevanda tipica.
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