L'autore di questo boardgame ha un nome difficilmente pronunciabile: Krzysztof Wolicki. La casa editrice, Red Imp Publishing, è polacca. E polacco è anche il romanzo a cui il gioco si ispira, in una serie di libri dal nome uguale al titolo di questo gioco. L'autore, Jarosław Grzędowicz, ha creato un mondo fantastico con la sua versione particolare della mitologia nordica: infatti nella Midgard di Grzędowicz irrompono degli uomini, scienziati provenienti dal mondo attuale, e si trasformano in divinità, impadronendosi della magia di quel luogo incantato.
Cominciano, ovviamente, a contendersi il potere. E questo è lo scenario di The Lord of the Ice Garden, un gioco per 2-4 giocatori che vanta una bellissima mappa e vari componenti di buona qualità (carine anche le miniature che rappresentano le creature dotate di magia, sebbene siano di semplice plastica). Le quattro fazioni hanno poteri differenti, e le condizioni di vittoria sono complesse e dipendono da vari fattori, mentre la contesa per le mosse da fare (che ci si aggiudica con un sistema di "punti-azione" da spendere per prenotare le fasi a cui si vuole prendere parte) è un momento fondamentale del gioco per le scelte strategiche che si devono compiere.
The Lord of the Ice Garden è un gioco complesso. Le azioni disponibili si usano per una miriade di compiti differenti: per creare e spostare le creature dai poteri magici, per renderle più potenti, per procurarsi risorse (uomini, "mana" ovvero potenza magica, oro), per creare la propria "influenza politica" e spostarla di regione in regione, per far marciare il proprio esercito. Ogni giocatore ha un metodo diverso di avvicinarsi alla vittoria. Alcuni "rapiscono" le unità altrui, altri svuotano intere regioni seminandovi orrendi incubi, altri devono costruire le proprie torri in diverse zone della mappa.
Qualsiasi uso della magia compresa l'evocazione delle creature, che sono indispensabili per vincere, peggiorerà la reputazione del giocatore, facendo sì che Vuko, un agente speciale inviato a recuperare gli scienziati pazzoidi e a riportarli sulla Terra, attacchi ogni turno il giocatore che della magia ha approfittato troppo. Inoltre, in un tracciato simile a una scala a chiocciola il cursore si sposta a ogni uso di magia, e quando giunge al termine fa finire la partita. Partita che può terminare anche quando un giocatore ha raggiunto il proprio obiettivo. Ci sono, come se non bastasse, i cari vecchi "punti vittoria" che possono determinare il vincitore in un altro modo ancora.
Insomma in The Lord of the Ice Garden bisogna stare attenti a raggiungere il proprio obiettivo, a fermare i rivali troppo vicini alla vittoria, a non abusare dei poteri magici per evitare la "punizione" del tenace Vuko, e infine stare attenti a cambiare strategia se la fine del gioco si avvicinasse in una maniera differente da quella che speravamo. C'è da farsi fumare il cervello, i giocatori che vogliono solo le cose semplici sono avvisati.
The Lord of the Ice Garden non è ancora disponibile in versione italiana essendo da poco stato presentato in Germania, tuttavia credo che lo vedremo presto nella nostra lingua.
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