Da sempre i paesi asiatici, con i loro manga e i loro cartoon, ricoprono un ruolo importante al Lucca Comics & Games. Ma anche l'Asia ha fame di "Made in Italy”...
Sabato 1 novembre, ore 10:00, Lucca, Auditorium Fondazione Banca del Monte – In occasione del Lucca Comics and Games 2014, Atlantyca Entertainment ha organizzato un incontro sul tema Go Asian. Quando gli autori italiani scrivono in ideogrammi, un incontro speciale per raccontare l'esperienza di Atlantyca nella vendita di storie per ragazzi in Giappone, Cina, Hong Kong, Corea, Taiwan, Thailandia, Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore e Vietnam.
Atlantyca Entertainment è una società di ricerca e sviluppo nata per ideare e sviluppare progetti nel nuovo mondo transmediale. La società è “un laboratorio di creatività” dove autori, artisti, sviluppatori possono lavorare insieme per creare prodotti internazionali per ragazzi e sognatori. Il loro viaggio nel mondo li ha portati in Asia!
All’incontro hanno partecipato Rosamaria Pavan (Atlantyca Rights Agent per Giappone, Corea, Thailandia, Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore), Cheerie Huang (Atlantyca Rights Agent per Cina, Hong Kong, Taiwan, Vietnam), Alessandra Berello (sezione Publishing di Atlantyca) e la you-tuber Serena Bertozzi, oltre a scrittori per ragazzi distribuiti da Atlantyca in tutto il mondo, come Pierdomenico Baccalario, Mario Pasqualotto, Elena Peduzzi e Andrea Pau.
La discussione si è incentrata all’inizio sulla situazione editoriale cinese, molto diversa dalla nostra, e sulla Cina in genere, che non è come spesso ci raccontano o come appare da internet. Per esempio, il dragone non è l’unico animale mitologico che popola i romanzi: ci sono anche la tigre bianca, la fenice e molti altri.
Piccoli consigli per chi vuole scrivere per la Cina:
– non scrivere storie d’amore e non far mai baciare i ragazzi
– non scrivere storie che fanno paura
– optare per storie educative
La seconda parte invece ha trattato la forma del libro in Giappone, il paese della narrazione per immagini. Passando dagli “akimono” agli attuali manga, si arriva a libri molto curati nella loro struttura e anche il testo diventa immagine, con parti scritte più grandi e altre più piccole, con molti punti a capo, con descrizioni quasi “visive”, come se si trattasse di un manga o di un anime.
Ogni personaggio deve avere un abbigliamento che ne rispecchi il carattere, devono essere specificati peso, altezza, compleanno (con segno zodiacale annesso) e gruppo sanguigno... insomma, proprio come nei manga. E per autori italiani amanti di fumetti, vedere i propri libri pubblicati in Giappone è certo una gran soddisfazione.
L’incontro ha comunque ribadito un dato di fatto: le migliori storie, quelle che vanno bene tanto in Europa che in Asia, sono quelle che fanno battere forte il cuore (“wakuwaku dokidoki” per i Giapponesi). Amicizia, coraggio, sfida, avvenura... e sempre tanta fantasia!
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