Una folla di circa seicento persone si è accalcata attorno alle megaliti di Stonehenge per celebrare il Solstizio d'Inverno.
Un'altra sessantina ha affollato l'anello di Avebury, il più grande cerchio di pietre del mondo, anch'esso situato nel Wiltshire.
Le condizioni atmosferiche, che hanno velato di nuvole scure il sorgere del sole, non hanno premiato i presenti con la spettacolare alba che si attendevano. Nonostante ciò, a detta del direttore di Stonehenge, Peter Carson, la folla - un misto di pseudo druidi e di turisti curiosi - si è comunque goduta l'esperienza.
Più fortunata la platea di venti persone, selezionata fra le migliaia che hanno fatto domanda, confluita presso l'antichissima necropoli irlandese di Newgrange, che risale a un'epoca addirittura precedente a quella delle piramidi egizie. Gli astanti, complice un cielo limpido, hanno potuto così beneficiare del suggestivo spettacolo del sole che, per cinque giorni, intorno alle nove del mattino, passa attraverso un corridoio e arriva a illuminare, per circa venti minuti, la camera sepolcrale meglio conservata di tutto il complesso.
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