Non particolarmente cambiata la trama di Bran, ma va notato che Robb decideva di partire per la guerra dopo l’esecuzione del padre e non quando questi era ancora prigioniero. Non c’erano l’assedio di Delta delle Acque da parte di Jaime e la cattura di Jaime stesso né le Nozze Rosse e la morte di Robb avveniva con il più tradizionale modo di uno scontro nel corso della guerra. Che Robb dovesse morire per Martin era una cosa evidente fin da subito. Lui voleva evitare i cliché del genere, il che significava non solo uccidere quello che all’inizio sembrava l’eroe della situazione, Ned Stark, ma anche il suo erede, colui che avrebbe dovuto vendicare il precedente eroe nel caso di un suo fallimento. Una morte su un campo di battaglia però non sorprende nessuno, al massimo è dolorosa, mentre tutta la vicenda dei Frey sconvolge completamente il lettore. L’effetto è molto più forte, George ha certo rinforzato la sua storia ma per farlo ha dovuto allungare i libri inserendo nuovi personaggi e nuovi snodi narrativi.
Manca Tywin Lannister, e si può solo provare a immaginare quanto più debole sarebbe stata la saga senza un personaggio carismatico come lui e quanto sarebbe stato diverso Tyrion, che con il padre ha un rapporto molto conflittuale. Nessun accenno alla figura intrigante di Ditocorto e soprattutto manca completamente casa Greyjoy con le vicende di Theon e la ribellione di Balon. Grande Inverno è sempre stato destinato a essere bruciato, ma il fatto che a farlo sia Tyrion avrebbe sì aumentato le sue doti marziali ma anche diminuito gli intrighi, uno degli aspetti più affascinanti dell’intera storia.
“Jon Snow, il bastardo, rimarrà nel lontano nord. Maturerà in un ranger di grande audacia, e alla fine succederà a suo zio come comandante dei Guardiani della notte. Quando Grande Inverno brucerà Catelyn Stark sarà costretta a fuggire a nord con suo figlio Bran e sua figlia Arya. Inseguita dai Lannister, cercherà rifugio alla Barriera, ma gli uomini dei Guardiani della notte lasciano le loro famiglie quando prendono il nero e Jon e Benjen non saranno in grado di aiutarli, con grande sofferenza di Jon. Questo porterà a una certa tensione fra Jon e Bran. Arya sarà più propensa a perdonare… fino a quando non realizzerà con terrore di essersi innamorata di Jon, che non solo è il suo fratellastro ma anche un uomo dei Guardiani della notte, e quindi votato al celibato. La loro passione continuerà a tormentare Jon e Arya nel corso della trilogia, fino a quando il segreto sulla vera parentela di Jon non sarà rivelata nell’ultimo libro.”
La prima considerazione riguarda la vera parentela di Jon Snow. In questi diciotto anni sono nate moltissime teorie riguardo all’identità della madre di Jon. La più accreditata, alla quale spesso i fan si riferiscono con la formula R+L=J, vuole che Jon sia figlio di Rhaegar Targaryen e Lyanna Stark. Se questo fosse vero Ned sarebbe lo zio e non il padre di Jon, e in un mondo in cui da sempre i Targaryen si sposano fra fratelli e sorelle una relazione fra due cugini (con Jon che sarebbe un Targaryen, per cui per lui l’incesto sarebbe considerato una cosa normale) non sarebbe particolarmente sconvolgente. Il brano quindi sembra l’ennesima conferma della teoria R+L=J. Quanto alla relazione fra Jon e Arya, che i due siano particolarmente legati è sempre stato evidente, anche se la svolta è piuttosto importante e potrebbe non essere gradita da tutti. Jon risulta un ranger, non un attendente, non c’è traccia di Jeor Mormont e in compenso non si sono perse le tracce di Benjen Stark. Insomma, anche in questo caso la prima trama era molto più semplice.
“Abbandonati dai Guardiani della notte, Catelyn e i suoi figli capiranno che la loro unica speranza di salvezza si trova ancora più a nord, oltre la Barriera, dove saranno catturati da Mance Rayder, il Re oltre la Barriera, e potranno dare un terribile sguardo agli inumani Estranei quando questi attaccheranno l’accampamento dei Bruti. La magia di Bran, la spada di Arya, Ago, e la ferocia dei loro meta-lupi li aiuteranno a sopravvivere, ma la loro madre Catelyn morirà per mano degli Estranei.”
Bran dunque è sempre stato destinato ad andare oltre la Barriera, anche se le sue capacità magiche avrebbero dovuto essere molto più sviluppate di quanto non siano nella storia che conosciamo. Al suo fianco ci sarebbe dovuta essere Arya, che invece sta sviluppando una propria trama in modo del tutto diverso. Arya è stata sostituita da un’altra fanciulla molto determinata, Meera Reed. Sparite le Nozze Rosse Catelyn sarebbe dovuta morire in un modo completamente diverso da quello che conosciamo, anche se fa un po’ sorridere il vedere che si imbatte comunque n qualcuno che è tornato indietro dalla morte. Lord Beric è meno terrorizzante di Estranei e non-morti, ma qualche elemento è rimasto pur se con imprevedibili trasformazioni.
La vecchia ipotesi di far morire Catelyn così a nord fa sospettare che le azioni che sta compiendo nelle Terre dei Fiumi dopo il tradimento dei Frey non saranno fondamentali per l’intera trama. Il sospetto però era già venuto quando Michelle Fairley, che ha prestato il volto a Catelyn Tully in Il Trono di spade, dopo la terza stagione aveva affermato che il suo ruolo si era esaurito.
2 commenti
Aggiungi un commentoDisamina estremamente interessante di questa lettera, che ci presenta ASOIAF allo stadio embrionale. La prima lettura non aveva stimolato grandi riflessioni, ma questa analisi invece mi ha fatto molto pensare a quanto sia fondamentale la riscrittura nel lavoro di Martin. E' piacevole leggere, una volta tanto, un articolo che dimostra una solida conoscenza delle Cronache e della loro storia editoriale. Grazie!
Grazie.
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