“Dall’altro lato del Mare Stretto Daenerys Targaryen scoprirà che il suo nuovo marito, il Dothraki khal Drogo è poco interessato a invadere i Sette Regni, con grande frustrazione di suo fratello. Quando Viserys con le sue richieste diventerà insistente oltre ogni tattica o saggezza, khal Drogo perderà la pazienza e lo ucciderà personalmente, eliminando il pretendente Targaryen e trasformando Daenerys nell’ultima discendente della sua dinastia. Daenerys saprà aspettare il suo tempo ma non dimenticherà l’accaduto. Quando arriverà il momento giusto ucciderà suo marito per vendicare suo fratello e quindi fuggirà con un amico fidato nelle terre selvagge oltre Vaes Dothrak.”
Anche in questo caso si mescolano gli eventi che conosciamo con altri di cui non sapevamo nulla, come se queste pagine raccontassero in poche righe una storia alternativa delle Cronache del ghiaccio e del fuoco. Che Viserys sia diventato impaziente lo sappiamo, ma nei romanzi il suo comportamento era diventato talmente esasperato da infastidire pure Daenerys, che non ha mai pianto la sua scomparsa. E se è vero che è lei a uccidere il marito, è anche vero che non lo fa per vendetta ma, molto più drammaticamente, per disperazione, dopo che lui ha perso tutto ciò che per un Dothraki rende la vita degna di essere vissuta. Manca anche l’attentato alla sua vita, il motivo che nel Grande inverno aveva convinto Drogo a progettare l’invasione di Westeros, e del resto se fra i due non c’era amore difficilmente un attentato alla vita di lei avrebbe potuto influenzare i piani di lui. Senza attentato vengono a cadere i motivi di attrito fra Robert e Ned narrati nel Trono di spade, dettaglio che ancora una volta ci mostra una trama iniziale molto più semplice. Quanto alla fuga di Daenerys con un amico, nel libro è rimasta la proposta di fuga di Jorah Mormont ma Daenerys ha preferito compiere una scelta diversa.
Andando avanti su altre righe che si leggono con difficoltà, mentre i due fuggitivi erano inseguiti da cavalieri Dothraki si sarebbero imbattuti in un uovo di drago. Una volta schiuso l’uovo (o una delle uova, il dettaglio non è chiaro a causa della pessima qualità della foto) il drago avrebbe donato a Daenerys un enorme potere sui Dothraki. Anche se non è chiaro il numero di uova trovato da Daenerys, Martin ha senza dubbio scritto “drago” al singolare, il che indica che se anche ci fossero state altre uova non si sarebbero schiuse. L’aspetto più importante dell’uso del singolare però è la sottointesa informazione che la teoria che “il drago ha tre teste” e che quindi ci saranno altri cavalieri di drago è nata solo in seguito. Per la verità nel 2000 George aveva dedicato A Storm of Swords a “Phyllis che mi ha fatto inserire i draghi”, e in seguito aveva spiegato che in un primo momento si era interrogato su tre possibilità. Nella prima aveva ipotizzato di usare i draghi solo come animali araldici e simbolici, mantenendo gli elementi magici al minimo, nella seconda aveva pensato di lasciarli come animali estinti e solo nella terza li aveva considerati come animali ancora in vita e capaci di influenzare la trama. La sua amica Phyllis Eisenstein, anche lei scrittrice di fantasy e fantascienza, lo aveva convinto a scegliere quest’ultima ipotesi dicendogli che visto che lui stava scrivendo un fantasy doveva per forza inserire dei draghi. L’idea era sempre stata di non esagerare con gli elementi magici, ma una volta inseriti i draghi George non è stato più capace d’immaginare la saga senza di loro.
Nella storia pubblicata nel 1996 Daenerys ha ricevuto come regalo di nozze da parte di Illyrio Mopatis tre uova di drago. All’inizio questa scena non era inclusa nel romanzo. Un fan della saga che il mese scorso è riuscito a dare uno sguardo al manoscritto originario di A Game of Thrones ne aveva già sottolineato l’assenza, aggiungendo però che non era riuscito ad arrivare al punto in cui Daenerys entra in possesso delle uova. L’interrogativo è stato ora risolto dalla lettera, e va notato come in questo come in altri casi la soluzione definitiva scelta da Martin appare molto più solida e convincente rispetto all’ipotesi iniziale.
Secondo queste pagine l’ultima Targaryen avrebbe iniziato a pianificare l’invasione dei Sette Regni servendosi dei Dothraki. Nessun accenno agli Immacolati o agli eventi di città quali Meereen, Astapor e Yunkai.
2 commenti
Aggiungi un commentoDisamina estremamente interessante di questa lettera, che ci presenta ASOIAF allo stadio embrionale. La prima lettura non aveva stimolato grandi riflessioni, ma questa analisi invece mi ha fatto molto pensare a quanto sia fondamentale la riscrittura nel lavoro di Martin. E' piacevole leggere, una volta tanto, un articolo che dimostra una solida conoscenza delle Cronache e della loro storia editoriale. Grazie!
Grazie.
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