Prima degli insediamenti umani stabili avvenuti 700 anni fa, la Nuova Zelanda non contava mammiferi terrestri, se si eccettua tre specie di pipistrelli. Invece si contavano ben 250 specie di uccelli, che dominavano quell'ecosistema. 

Al vertice della catena alimentare c'era l'aquila di Haast, oggi estinta. Con un peso fra i 10 e i 14 chilogrammi e un'apertura alare fra i 2 metri e mezzo e i 3, questo volatile era più pesante, rispetto ai più grandi uccelli da preda attuali, del 30/40%. La sua preda principale era il moa, un uccello erbivoro gigante che pesava sino a 200 chili.

Si pensa che l'aquila di Haast sia all'origine della leggenda Maori dell'Hokioi, che facendo una gara di elevazione col falco, sparì nell'azzurro dei cieli. L'esistenza del gigantesco predatore è rintracciablile anche nelle pitture rupestri e da manufatti ricavati dalle sue ossa, che testimoniano come l'aqueila di Haast fosse coeva alle prime popolazioni polinesiane.

Nello studio riportato dal giornale on line PLoS Biology, i ricercatori neozelandesi dell'Ancient Biomolecules Center, presso l'Università di Oxford, hanno cercato di capire, attraverso l'estrazione del DNA fossile, le ragioni che hanno portato l'aquila di Haast a raggiungere le sue incredibili dimensioni. Poichè, infatti, la genetica ha provato che il suo antenato è il medesimo di quello della più piccola aquila del mondo, che pesa un chilo e vive in Australia e Nuova Guinea, ci devono essere state precise ragioni evoluzionistiche che hanno portato l'aquila di Haast a diventare un tale mastodonte.

Il progenitore comune delle aquile visse un milione di anni fa, il che significa che l'incremento dimensionale di questi volatili, che raggiunse 10-15 volte quello originario, avvenne nell'arco di questo periodo. Il fenomeno non ha precedenti nei vertebrati terrestri. Il paleobiologo Richard Holdaway, che ha fatto parte della squadra di ricercatori di Oxford e che studia le aquile da vent'anni ipotizza che la straordinaria crescita sia legata a due fattori: da un lato, l'assenza di altri predatori, dall'altro le grandi dimensioni delle prede disponibili, come il moa.

Alla luce di queste notizie, il maestoso Re Gwaihir e il suo popolo, il cui aiuto nel Signore deli Anelli e nello Hobbit si rivela così indispensabile, non sembra più una mera invenzione fantasy e acquisisce, anzi, il fondamento storico che ogni leggenda, alla sua radice, può vantare.