Cercò di rimettersi malamente in piedi ma lo stivale di Rauk la colpì alle costole, facendola rotolare e tossire.
L’onda si ritrasse e Thorn sentì il sangue pizzicarle sul labbro superiore, poi lo vide gocciolare sulla sabbia bagnata.
Udì la voce di edwal: «dobbiamo fermarci?».
«Ve l’ho forse ordinato?» rispose Hunnan.
Con uno sforzo, Thorn serrò la mano sull’impugnatura della spada. vide Rauk avanzare verso di lei e sferrargli un calcio; la ragazza gli agguantò la gamba stringendosela al petto; la torse con violenza ringhiando e Rauk cadde sulla schiena, agitando le braccia.
Thorn barcollò incespicando fino a edwal; le pareva che madre mare e Padre Terra, la fronte aggrottata di Hunnan e le facce degli spettatori si fossero capovolte. edwal la afferrò cercando di atterrarla; la ragazza gli si aggrappò alla spalla e mentre lo superava incespicando la spada le fu strappata di mano. Finì oscillando in ginocchio per poi rialzarsi, con lo scudo che le sbatteva sul fianco, le cinghie strappate, mentre si voltava, sputando e imprecando.
Sordaf era in piedi, con la spada che penzolava inerte, gli occhi sbarrati.
Rauk giaceva sui gomiti sulla sabbia bagnata, gli occhi sbarrati.
Brand se ne stava tra gli altri ragazzi, ammutolito, gli occhi sbarrati.
Edwal aprì la bocca ma l’unica cosa che ne uscì fu uno strano verso acquoso, come una scoreggia.
Fece cadere la spada d’addestramento e sollevò una mano per palparsi il collo.
C’era l’elsa della spada di Thorn. La lama di legno si era spezzata quando sordaf l’aveva calpestata, lasciando un lungo frammento aguzzo... che aveva trafitto la gola di Edwal.
«Dèi» bisbigliò qualcuno.
Edwal scivolò in ginocchio e vomitò bava sanguinolenta sulla sabbia.
Maestro Hunnan lo prese mentre cadeva sul fianco. Brand e alcuni dei ragazzi gli si radunarono intorno vociando.
Thorn riusciva a malapena a cogliere le parole sopra il rombo del proprio cuore.
Se ne stava lì a dondolare, il viso pulsante, i capelli scompigliati dal vento che le sferzavano gli occhi, chiedendosi se non fosse tutto un incubo. doveva esserlo di certo. Pregava affinché lo fosse. Chiuse gli occhi e li tenne serrati a lungo. Come aveva fatto quando l’avevano condotta davanti al corpo di suo padre, bianco e freddo sotto la cupola nella sala degli dèi.
Ma quello era successo realmente, e così questo. Quando riaprì gli occhi, i ragazzi erano ancora inginocchiati intorno a edwal e l’unica cosa che riusciva a vedere erano i suoi stivali inerti rivolti all’esterno. dei rivoli scuri si arricciavano in volute giù per la sabbia; poi madre mare mandò un’onda e li fece rossi, poi rosa, infine li lavò via.
Per la prima volta da molto tempo Thorn si sentì davvero spaventata.
Hunnan si alzò lentamente e si voltò. era sempre corrucciato, e con Thorn più arcigno che con tutti gli altri. ma adesso aveva un bagliore negli occhi che lei non vi aveva mai scorto prima.
«Thorn bathu.» La indicò con un indice arrossato. «Ti accuso di omicidio.»
© 2015 by Joe Abercrombie Ltd.
© 2015 Mondadori Libri s.p.A., milano
Traduzione di Edoardo Rialti.
Titolo dell’opera originale Half the World
I edizione marzo 2015
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