Coniugare passato, presente e futuro in un'avventura Sci-Fi: una delle idee alla base di Tomorrowland - Il mondo di domani, ispirato all'attrazione ideata originariamente da Walt Disney. Vedere più in là del proprio naso, avanzare nel tempo e attraversare epoche scoprendo nuove tecnologie e, soprattutto, crederci, credere in un futuro migliore e possibilmente fare qualcosa di concreto per renderlo tale.
Sono questi i temi affrontati nel film di Brad Bird, qui nella triplice veste di regista, produttore e sceneggiatore. Bird, vincitore di due Oscar rispettivamente con Gli Incredibili e Ratatouille, in Disney è di casa e di lungometraggi per le giovani generazioni se ne intende: chi ricorda Il Gigante di Ferro, film del 1999 della Warner, ricorderà anche scene memorabili ed emozionanti che Bird ha cercato di riproporre anche in quest'ultima, nuova avventura disneyana in live action.
Tomorrowland - Il mondo di domani, racconta del visionario Frank Walker (George Clooney), che mostra fin da bambino un talento per le invenzioni. La scoperta di un universo parallelo caratterizzato dal progresso tecnologico da cui viene esiliato, lo spingerà a mollare tutto e a sprofondare nella disillusione più assoluta... fino a quando una ragazza di nome Casey Newton (Britt Robertson), legata in qualche modo a Frank, non riuscirà a scuoterlo. Insieme, Frank e Casey tenteranno di svelare i misteri della dimensione chiamata Tomorrowland.
Il film può essere suddiviso in due parti. La prima, di preparazione e introduzione a storia e personaggi, è quella in cui lo spettatore viene catapultato nell'atmosfera Sci-Fi, adrenalinica e dall'ottimo ritmo. La seconda, di risoluzione e riflessione, risulta meno riuscita e spettacolare. Siamo di fronte a un lungometraggio ben strutturato, che sicuramente si presta a più letture. La sceneggiatura di Bird, co-firmata da Damon Lindelof (Lost), propone argomenti interessanti, presentati e amalgamati in perfetto stile Disney. Nonostante il brusco cambio di registro e il calo di intensità emotiva e ritmo tra prima e seconda parte, il film tutto sommato rispetta le promesse iniziali, mescolando il reale - rappresentato e ispirato dall'attrazione di Tomorrowland dei parchi Disney - a un impianto narrativo fantascientifico, unito alla presenza di una morale che alla fine risulterà meno stucchevole di quanto si immagini.
Se da una parte è evidente l'approccio emotivo e incantevole di Bird, dall'altra è altrettanto palese il contributo di Lindelof, il quale tenta disperatamente di metterci del suo, intensificando il plot narrativo, ma senza convincere. Mai come in questo caso la scrittura a quattro mani viene evidenziata da spiegazioni confuse e scene seriose alternate ad altre più divertenti e scanzonate.
Dal punto di vista tecnico a Tomorrowland non abbiamo nulla da rimproverare. Gli spettacolari scenari futuristici e le scenografie vintage ispirati all'Esposizione Universale dell 1964 (a cui la Disney partecipò attivamente) lasciano a bocca aperta. Buono l'uso degli effetti speciali e visivi, per niente invadenti e giostrati correttamente.
Ottima la prova dei giovani attori, in particolare della piccola Raffey Cassidy (Biancaneve e il Cacciatore, Dark Shadows), ispiratissima Atena, androide co-protagonista. Appena sufficiente la prova di Clooney, che dopo l'esperienza in Spy-Kids si riaffaccia al cinema per tutta la famiglia. L'ex dottor Ross risulta in un po' impacciato, salvato solo dalla presenza delle colleghe più giovani e da qualche scenetta macchiata d'ironia. Sottotono Hugh Laurie, altro ex dottore del cast.
L'avventura, tra riferimenti e citazioni apprezzabili da una certa fascia di pubblico, culmina con un messaggio positivo sul futuro, eco che riecheggia fin dai primi minuti e che viene sottolineato nel finale con una nota di speranza.
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