Incontriamo Andrea Ferrando, l'autore di La bestia immonda, il nuovo episodio della serie Urban Fantasy Heroes.
Il tuo genere fantasy in ‘’La Bestia Immonda’’ ha subìto variazioni rispetto al passato?
Da lettore ho gusti molto precisi, so quali sono i generi che mi piacciono e quali che non sono di mio gradimento. Ma quando si tratta di scrivere, penso che il genere non debba essere una gabbia che ti impedisce di comunicare le cose che hai da dire. Quindi mi accosto a ogni genere con l’obiettivo di rendere al meglio le idee che intendo far giungere al lettore. E questo è successo anche con il fantasy, che ho preferito togliere da ricette già viste ma che continuano a riscuotere grande successo presso i lettori (magari con una spruzzata di romance su elfi e gnomi).
La stessa idea è alle fondamenta di Urban Fantasy Heroes, quindi ho pensato che questa serie fosse fatta per me. E pare che sia proprio andata così!
Da dove nasce l’idea per il tuo racconto?
Nasce da due idee che si erano sviluppate indipendentemente: la prima, frutto di diverse discussioni con un amico, in cui ipotizzavamo le ragioni per cui si potesse avere empatia anche per personaggi ripugnanti. La seconda deriva dal desiderio di raccontare la mia città, Genova, attraverso il mistero che emana, sorprendendo anche chi la conosce da una vita.
Il Goffredo che c’è in noi…
Eh, spero che venga fuori meno volte possibile! Quando eravamo ragazzi, mio fratello mi diceva, citando Bracardi, che “l’uomo è una bestia!” e Goffredo è la parte ‘bestiale’ che c’è in me e penso ci sia in ognuno di noi. Le convenzioni del vivere comune cercano di occultare questa zona d’ombra che in Goffredo è invece totalmente alla luce del sole. Per fortuna, oltre ai difetti, dentro Goffredo e dentro tutti noi ci sono doti nascoste!
Nel ventunesimo secolo si vive per amore, per sesso o per denaro?
Ti direi che si vive per il superfluo, se non fosse ben evidente che questo superfluo ce lo possiamo permettere solo noi, la minoranza fortunata del pianeta.
Il mondo degli affari che narri rispecchia anche la realtà?
Con una grande dose di romanzo! Lavoro in una grande azienda, e la realtà è molto meno intrigante di quella che descrivo: persone che lavorano seriamente in contesti molte volte complessi e sfidanti. Poi ci sono le leggende che si auto-alimentano passando di macchinetta del caffè in macchinetta del caffè: roba degna dei migliori feuilleton! È in questa zona grigia che ho pescato per inventarmi il mondo in cui lavora Goffredo.
Perché hai scelto Genova come location?
Perché è la città che conosco. E, come Goffredo, piena di contraddizioni: costretta tra il mare e i monti, combattuta tra l’odio e l’amore da parte dei suoi abitanti, divisi tra ruvidezza esterna e slanci poetici interiori.
La tua esperienza con la splendida serie U.F.H.
Quello che subito mi ha intrigato è stato l’obiettivo dichiarato di andare oltre il solito standard dei fantasy che affollano le librerie (e soprattutto le auto pubblicazioni in formato elettronico). Una serie fantasy che avesse come tema le città come sono adesso e come possono essere trasfigurate attraverso il caleidoscopio della leggenda e del mito. Poi ho letto con interesse tutti gli episodi della prima serie: multiformi, sorprendenti e avvincenti. Ho sottoposto il mio racconto, sperando che, come con The Tube e Chew-9, venisse accettato. La gioia per l’accettazione del racconto è stata grande, soprattutto dopo aver letto il primo episodio della seconda serie: Eroe in prova di Valeria Barbera, che consiglio a tutti: veramente intrigante!
‘’Ebbe la consapevolezza della propria estraneità al resto degli umani. Ciò che prima lo divertiva adesso lo spaventava…’’.
Una frase tanto bella quanto profonda, rispecchia il disagio del protagonista, che non si sente a suo agio tra gli umani, non si sente uno di loro.
Anche il mondo attuale mette a disagio tanti, che ne pensi?
Quello che mette a disagio molti è la consapevolezza di essere estranei a gran parte dei meccanismi del mondo moderno: l’individualismo, la competizione, l’arrivismo. L’unico rimedio che ho trovato è quello di pensare che ci sono molti individui che la pensano in questo modo e che, veramente, l’unione fa la forza, o almeno lo spero.
‘’Come aveva fatto a vivere in questo stato per così tanti anni?’’ Nella nostra epoca cosa più di tutto ci fa dimenticare noi stessi e il nostro vivere?
L’eccesso di informazioni, per lo più inutili, che ci sommerge ci toglie tempo e voglia di approfondire la nostra interiorità.
‘’…Non sapeva se questa fosse la sua ultima azione ma sapeva che era la cosa giusta da fare. Come la natura gli aveva dato l’energia necessaria ad arrivare fin lì, gli aveva dato il coraggio di affrontare la tempesta da solo…’’
Di fronte a una missione, forse la più importante, il protagonista non indugia, fa appello a tutta la sua forza, come ogni uomo dovrebbe fare nelle battaglie della vita…
Nelle occasioni più complicate, quando il disastro è imminente o si è già verificato, ho notato che la maggior parte di noi dà il meglio, tira fuori energie e risorse che non sapeva neanche di possedere. Tutto questo, come individui e come comunità, ho notato durante le calamità che hanno ciclicamente funestato la mia città.
La terra e il mare sono elementi che ricorrono spesso nel tuo racconto,
c’è un motivo, oltre quello di creare un’ambientazione naturale?
I genovesi sono divisi tra terra e mare. Hanno disegnato la loro città cercando di spingere sempre più il là la linea tra la terraferma e l’acqua. Ambedue sono necessarie in egual modo per la sopravvivenza della mia città, adesso pare che questo equilibrio si sia spezzato: saremo in grado di ripristinarlo?
Consigli per chi voglia inoltrarsi nei misteriosi e affascinanti sentieri della serie U.F.H
Cominciare a scrivere della città che si ama, lasciando libera la fantasia di esplorare i sogni più grandi e le paure più terribili. Poi leggere i racconti già usciti, in modo da inquadrare nella serie le proprie idee. In poche parole, provarci. Se ne esce qualcosa di buono, sarà sicuramente accettato!
Progetti per il futuro?
Ho un’idea per una serie nuova che vorrei proporre a Delos Digital. Il genere è fantascientifico-avventuroso e ho già qualche bozza di racconto pronto. Spero di non essere troppo presuntuoso, ma l’idea mi pare buona.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID