Immagini mozzafiato, grandi poteri e, soprattutto, conoscenza. Sono solo alcuni degli aspetti che accomunano due tipi di carte che, notorialmente, sono considerati nemici giurati: tarocchi e giochi di carte. I tarocchi sono carte usate nell’arte divinatorie. Le carte da gioco vengono usate per divertimento. Ma siamo così sicuri che questi due generi siano così agli antipodi nel mondo delle carte?
Venerdì 30, presso la Sala Ingellis del Padiglione Carducci di Lucca Games, si sono svolti due panel, uno di seguito all’altro, che ci hanno illuminato sull’argomento. Nel primo, alle ore 14:15, i giocatori di Force of Will hanno potuto incontrare Yoko Matsuriko, illustratrice del gioco di carte ispirato prettamente alle favole occidentali. Nel secondo, a seguire, alle 15, i fans di Paolo Barbieri hanno potuto approfondire l’arte di uno dei più grandi illustratori italiani e europei, tramite il suo ultimo lavoro: I Tarocchi di Paolo Barbieri.
Ne è emerso che, in fondo, questi due mondi non sono così lontani. Anzi, Emanuele Manfredi, scrittore ed esperto di tarocchi, ha confermato che inizialmente i tarocchi nascono come carte da gioco e solo successivamente vengono adoperati come tramiti per l’arte divinatoria. Anzi, le stesse carte napoletane non sono altro che la “progenie da gioco” dei tarocchi.
Immagini fantastiche: sia i tarocchi che le carte di Force of Will si ispirano all’arte dei migliori illustratori, spesso del fantasy. Grandi poteri: ogni carta da gioco ha un potere, e una sua potenzialità, e ogni tarocco ha in sé il potere di cambiarvi e stravolgervi la vita (per chi ci crede, ovviamente). Conoscenza: sia intesa come abilità nel costruire un mazzo, sia come abilità nel leggere le carte. Siamo dunque così sicuri che i tarocchi e la carte da gioco siano mondi così lontani?
Ma soprattutto, sono entrambi collezionabili!
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