Grazie alla giovane ma attivissima casa editrice Milena Edizioni, il prossimo mese di marzo potremo conoscere un'autrice molto presente e conosciuta nel web: Penelope delle Colonne, che fa il suo esordio nel campo della narrativa gotica con il romanzo La morte fidanzata (2016) primo volume della saga Vodka&Inferno.
Il romanzo sarà nelle librerie a partire dal 28 marzo 2016.
Tutto inizia nella città di Venezia. Siamo alla fine del 1800 e in quella bella città vi sono persone che vivono, al di fuori della legge, fornendo cadaveri “freschi” a dottori che vogliono aprire i corpi per i loro studi. L’attività di chi trova i corpi e dei dottori è assolutamente proibita dalle autorità e dalla Chiesa.
Un certo signor Carnemolle è il capo di una piccola banda specializzata nel fornire cadaveri e i suoi uomini hanno da pochissimo ripescato da un canale il corpo di un giovane che, dai vestiti che indossava, doveva essere una persona benestante, forse un nobile in quanto al dito portava un anello a sigillo raffigurante un felino con una coda di pesce che gli spuntava dalle fauci.
Della banda fa parte un ragazzo dai capelli rossi chiamato Frattaglia perché era stato trovato, poco più che neonato, in mezzo a frattaglie di pesce. Frattaglia è cresciuto alla dura scuola di Carnemolle.
Alla vista di quel corpo steso sul tavolaccio, Frattaglia se ne innamora e, del resto, stranamente, quel cadavere che odora delle acque del canale non va in putrefazione, così, pur di non separarsene, prova e riesce a non venderlo al dottore a cui era stato promesso.
Il ragazzo è fuori, quando viene interpellato da un misterioso Dottore della morte con la sua maschera a becco che lo convince a non rietrare subito nella bottega e così ha il tempo di vedere il suo padrone arrestato e una carrozza che porta via il “suo” amato cadavere.
Scopre che il morto si chiama Viktor e ora si trova nella villa del conte Gaspare Fausto Mallardo che ha sposato una signora russa della nobilissima famiglia dei Mickalov da cui ha avuto due gemelle. Ora anche il conte è stato “adottato” da questa famiglia straniera.
Frattaglia racconta di essere stato un grande amico di Viktor e a riprova di ciò consegna al conte l’anello del morto, e convince il conte di portarlo con se nel lungo viaggio in Russia affinché il nobile sia sepolto nel cimitero del castello dei Mickalov.
Sarebbe lungo descrivere come è composta questa famiglia, nobile, si ma che vive in grandi ristrettezze finanziarie, al cui capo c’è il nobile cosacco Boris, che ha molti figli e un fratello Yuri che è rientrato da poco dopo aver soggiornato a lungo in America.
Viktor viene sepolto, ma una goccia di sangue di Frattaglia che casualmente cade sulle sue labbra lo risveglia e il suo primo pasto sarà il sangue del ragazzo.Viktor è ora un Upyr (un vampiro).
In poco tempo prenderà il comando del casato trasformando tutti i suoi parenti in upyr, e riporterà il suo nobile casato agli antichi splendori, creando una nuova bevanda composta dalla vodka con aggiunta di un ingrediente segreto che sarà conosciuta come Vodka&Inferno.
Solo il conte Mallardo rifiuterà questa “vita (?) eterna” tentando di fuggire con le sue figlie ma sarà bloccato in una casa del paese.
Le avventure di Viktor e della sua famiglia sono molte e avvincenti, il lettore scoprirà la vera natura di Frattaglia e seguirà la lotta “mortale” dei Mickalov contro un upyr vecchio di moltissimi secoli.
Un romanzo di quasi cinquecento pagine dove sono descritti parecchi avvenimenti, difficile da riassumere, che abbiamo letto, con piacere, in anteprima.
Sin dalle prime pagine il lettore resterà affascinato dalla scrittura elegante ed evocativa.della autrice.
Un brano
Intanto lo guardava, non poteva fare a meno di guardarlo. Il morto era riverso sul tavolaccio di legno, circondato da una nera danza di maschere di cuoio dal naso adunco che si inseguivano, valutavano, misuravano… e Frattaglia lo guardava. Un dito sulla giugulare: nessun battito, bloccati i muscoli, assenti i riflessi, vita muta. Frattaglia proprio non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. Quel volto incorniciato dai capelli neri, più neri della fanghiglia in cui era stato ritrovato. Un piccolo, bizzarro dono di morte che sembrava vivo, così vivo, così morto eppure vivo. Sulla guancia sinistra un reticolo di pelle ustionata. Era proprio quello ad attirare maggiormente la curiosità di Frattaglia: Dio si mostra nel difetto, non nell'eccesso.
Ritrovato la notte del 31 Ottobre 1893, galleggiava a faccia in giù nel Canal Grande, tra liquami e spine di pesce. Era stato tirato su da un gondoliere, quando una matrona dal grasso cappello piumato aveva cacciato un urlo stridulo, prima di svenire tra le braccia del marito. «Un morto! Un morto!»
Subito erano stati avvertiti loro, i ladri di cadaveri. Due o tre al seguito dell'illustre signor Carnemolla. Sciame nero fumo, erano sbucati dai porticati caricando il bottino e avvolgendolo nella grezza stola. Uno a reggerlo per i piedi, l'altro da sotto le ascelle e via veloci come ratti. Il braccio venato d'azzurro era sfuggito dalla stola, ciondolando giù. Le dita su impronte e melma.
«Cos'è quella cosa che ha sulla faccia? Com'è morto?» indicò Frattaglia.
«Quella è vecchia, non c'entra con la morte.» L'illustre signor Carnemolla pizzicò la guancia arrostita del morto. «Proprio oggi il dottor Malabaila me ne ha chiesto un altro, lo vuole anche giovane.»
La quarta di copertina
Vodka&Inferno parla di Frattaglia e Viktor. Entrambi scarti e scartati. Uniti da quell'amor che nulla crea e tutto distrugge. Di come morte e amore si confondono in un leggiadro vortice nella fredda Russia di fine Ottocento. Delle peripezie dei membri della felide famiglia Mickalov che subiscono una macabra trasformazione in upyr (vampiri) scoprendo pian piano le grottesche alchimie del mondo della notte. Di un Dottore della Peste governato e governatore. Viktor dà vita al suo impero di vodka, vendetta e sangue, Frattaglia costruisce burattini a sua immagine e somiglianza imitando l'Altissimo. E infine le loro mani si perderanno tra i baci degli altri, le madonne nere, i bimbi sperduti, i cosacchi di ghiaccio, il dottore d'amor malato, i figli di Caino e gli ululati lontani. Si ritroveranno mai?
La morte fidanzata è il primo volume della saga Vodka&Inferno.
L’autrice
Penelope delle Colonne è nata a Napoli, laureata alla triennale in Lettere
Moderne e alla magistrale in Filologia Moderna all'Università degli Studi di Napoli Federico II.
Di sé racconta cha ama la cucina orientale, lascia fogli e disegni sparsi in giro, prega con le ginocchia supplici, butta sale dietro le spalle. Adora i manga giapponesi, i vampiri, le storie nere ma anche quelle bianche che sanno di sale e mare. I gatti sono i suoi fratelli silenziosi e le salamandre che non bruciano quando attraversano le fiamme, le sue sorelle. Dicono che sia strana perché ha bevuto troppi caffè notturni in compagnia del vecchio Thomas Mann, della signorina Emily Dickinson e dello squattrinato Iginio Tarchetti Ugo.
L’autrice da circa quattro anni è una delle voci più attive nel panorama letterario del web.
Il suo primo romanzo. Vodka&Inferno – La Morte fidanzata, è il primo di una saga.
Penelope Delle Colonne, La morte fidanzata. Vodka&Inferno (2016)
Milena Edizioni – Pag. 510 – (prezzo non ancora conosciuto)
ISBN 9788898377534
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