Torna Mike Banning (Gerard Butler), il capo della sicurezza del Presidente Benjamin Asher (Aaron Eckhart). Insieme a loro, come in Attacco al Potere, in Vice Presidente Allan Trumbull (Morgan Freeman) e il capo dei servizi segreti  Lynne Jacobs (Angela Bassett).

Certo Mike ha altri pensieri adesso, la moglie Leah (Radha Mitchell) è incinta, e l'agente medita di ritirarsi, per essergli più vicino.

Ma proprio mentre sta scrivendo la lettera di dimissioni, arriva la chiamata che non si può rifiutare. Il Primo Ministro britannico è morto ha avuto un infarto e il Presidente deve recarsi a Londra per i funerali di stato. 

Così, improvvisamente, nella capitale del Regno Unito si trovano tutti i maggiori leader mondiali. Circostanza eccezionale che merita la presenza di un uomo che, citando Wolverine, "è il migliore in quello che fa".

Quello che Mike, Asher e la Jacobs non sanno è che a Londra riceveranno la peggiore delle accoglienze: una serie di attentati che mieteranno vittime illustri e non, danneggiando, quando non radendo al suolo, i principali luoghi conosciuti di Londra.

Ma il trafficante d'armi mediorientale Zarqawi (Alon Abutbul) che per vendetta ha organizzato tutto non poteva immaginare che davanti a lui e ai suoi scopi si sarebbe parato Banning, deciso a vendere cara la pelle e a proteggere il suo Presidente e l'american way of life a costo della sua stessa vita.

Insieme a lui, sul campo, si schiererà una bella agente dell'MI6, della quale sappiamo solo il soprannome, "Zietta" (Charlotte Riley), che indagherà sulle complicità necessarie per organizzare un attacco così massiccio e articolato.

Attacco al Potere 2 è un film senza trama, senza dialoghi sensati. Un videogame non interattivo il cui scopo è fare avanzare di livello in livello, di pericolo in pericolo, il suo protagonista.

Un film che ci riporta agli anni  '80, ai tempi di Delta Force e Invasion U.S.A. con Chuck Norris. Come quei film erano chiaramente testimonial della prima politica reaganiana, questo film sembra preparare il mondo a una possibile presidenza Trump.Dello stesso stampo propagandistico suonano le infelici battute della sceneggiatura, prelevate da pessimi b-movies. Si vai dai classici "muori bastardo" a "non ci sconfiggerete mai, dureremo 1000 anni" (Butler parlando degli USA, ma non era il Terzo Reich che aveva questo slogan?).

Un film che è peggio che brutto, è inutile.