Le pellicole su tematiche religiose, di solito, piacciono o non piaccono. Questo Risorto è però anche un bel film in costume di ambientazione storica, e ci offre un paio di interpretazioni veramente buone. La storia segue le vicissitudini e la testimonianza del tribuno Clavio, un favorito dal governatore Ponzio Pilato, che nella preoccupazione riguardo ai profeti e ai messia che pullulano nella Palestina occupata dai Romani, vuole seguire con particolare cura l'eliminazione di un agitatore particolarmente insidioso.
Si tratta, ovviamente, di Gesù Cristo. Su insistenza dei Farisei è stato condannato alla crocifissione, e il tribuno Clavio verrà dapprima inviato a farla finita con l'agonia dei tre moribondi sulle croci, e in seguito, poiché è stata concessa sepoltura al corpo del profeta, a vigilare perché i credenti non ne trafughino il corpo. Clavio pensa di aver fatto tutto per bene ma il corpo, ovviamente, sparirà nonostante ci siano due legionari di guardia al sepolcro. E qui cominceranno i guai e i dubbi di quest'uomo. Poiché Ponzio Pilato non vuole rivolte ed eccitazione popolare nel periodo in cui aspetta la visita dell'imperatore, Clavio dovrà indagare e trovare il corpo, disseppellendo cadaveri fetidi, interrogando cristiani fatti prigionieri, pagando delle spie, muovendosi in una Gerusalemme misera e polverosa dove nessuno ama gli occupanti romani, certamente nemmeno i Farisei che sono, per forza, dalla stessa parte. Proprio loro proteggono i legionari colpevoli di non aver sorvegliato il sepolcro, affinché non siano condannati a morte, e li pagano perché raccontino una versione dei fatti che faccia comodo alla religione ebraica ufficiale. Clavio scoprirà che le cose sono andate diversamente, e fra tanti sopralluoghi e interrogatori, con l'aiuto di Lucio, suo braccio destro, alla fine arriverà a delle rivelazioni destinate a fargli mettere in dubbio tutto ciò in cui crede.
Storia che parte da fatti che sembrano di poco conto e che assume invece dimensione epica, Risorto si segnala per una regia che sceglie un aspro realismo senza però crogiolarvisi troppo, e un punto di vista piuttosto inconsueto sulla vicenda biblica. Non manca una grande interpretazione di Joseph Fiennes nei panni di Clavius. Questo attore, che ricordiamo nei panni del commissario politico comunista dal film Il Nemico Alle Porte, riesce a dare intensità e credibilità a un duro militare ambizioso e allo stesso tempo anche logorato, che deve indagare su qualcosa che non è pronto a capire. Peter Firth, nei panni di Ponzio Pilato, interpreta bene la parte di un uomo di potere cinico, che inizialmente vede in Clavio una copia più giovane di se stesso, e ovviamente gli chiede sicurezza e risultati, con sempre maggiore ansia. Tom Felton, il cattivo dei film di Harry Potter, qui è Lucio, un pivello arrivato come secondo in comando di Clavio, uno che non ha visto il sangue e lo schifo della guerra, zelante ma a disagio di fronte all'avventura in cui è coinvolto. Cliff Curtis, nei panni di Yeshua (Gesù), in effetti non ha una parte molto sviluppata, ed è sempre attorniato da gioiosi discepoli che gli rubano sempre un po' la scena, come se il regista Kevin Reynolds avesse deciso di farcelo vedere con una lente particolare: carismatico e sorridente, spesso silenzioso, presente nel mondo concreto ma più il Cristo di un affresco che una persona in carne e ossa. Ma poiché l'interprete è un neozelandese con antenati dal popolo dei maori, almeno non sembra il solito attore hollywoodiano calato in mezzo a facce mediorientali, come spesso capita con i film su tematiche religiose.
Bravi attori per un discreto film in costume che potrebbe piacervi indipendentemente dal vostro apprezzamento per quel tipo di polpettoni che vedete (o evitate) sempre a Pasqua e a Natale. Questo è senz'altro diverso.
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