Terzo capitolo del viaggio eroico del Panda Po che nelle precedenti storie scoprì di possedere il potere del Kung Fu (Kung Fu Panda) e che si cela un segreto dietro le sue origini (Kung Fu Panda 2).
Proprio da questa ricerca prende le mosse Kung Fu Panda 3, ricollegandosi al cliffhanger del secondo film.
Non che questa storia non sia godibile da sola. I flashback aiutano a entrare in medias res, però è chiaro che aver visto il precedente capitolo aiuta l'immediata comprensione dell'arrivo del panda Li Shen e di quali conseguenze potrà avere.
Si dice che nessuno è profeta in patria. Questa volta sarà invece il riluttante Po a dover diventare un Maestro per il suo villaggio di origine, nel quale troverà finalmente il suo posto insieme ai suoi simili, scoprendo la sua vera natura, ma allo stesso tempo insegnando loro a scoprire se stessi, in un mutuo scambio.
Tutto sembra finalizzato allo scontro con il cattivo del film che, per la regola che in ogni sequel tutto deve moltiplicarsi, racchiude in sé tutti i poteri dei grandi Maestri e guerrieri del Kung Fu.
In realtà sappiamo come deve andare a finire. Il cattivo è convinto di fare la differenza, ma deve mangiare la polvere. Non si discute.
Ma il nocciolo della questione è che per riuscire nell'impresa a Po servirà una guida per comprendere come agire al meglio. In suo aiuto arriverà il suo padre biologico, il panda Li Shan, che però dovrà allearsi e fraternizzare con il padre putativo di Po, l'oca Ping, in un comune percorso di evoluzione e crescita.
Sarà casuale che, in un momento in cui spinte conservative tendono a voler uniformare il pensiero verso uniche forme di famiglia, cosiddette tradizionali, che l'industria hollywoodiana ci ricorda (forse un po' ruffianamente c'è da ammetterlo) che esistono modelli culturali differenti?
Se una famiglia allargata poteva dirsi quella che nei primi due episodi era composta da Po, Ping, Shifu e i Cinque Cicloni, lo è ancora di più quando a queste presenze nella vita di Po si aggiungono quelle ingombranti del padre e di un intero villaggio di esuberanti Panda.
Se il destino di Po sembra giunto a un capitolo finale, non c'è da dubitare che ora che il parco di personaggi si è allargato, non possano esserci spunti per altri film o serie TV.
Con animazioni che è possibile definire allo stato dell'arte, con più di una strizzatina d'occhio ai cinefili, alle filosofie e all'epica orientali, filtrate con occhi occidentali ma con attenzione al sentimento del nuovo mercato di riferimento, la Cina, Kung Fu Panda 3 è una favola d'azione e d'avventura per famiglie pienamente contestualizzata nel ventunesimo secolo.
Perché le favole, come alla fine è questo film, intrattengono e hanno qualcosa da insegnare se raccontano di mondi senza tempo, ma leggendole con la sensibilità dell'epoca in cui vengono narrate.
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