E se James Bond avesse un fratello tamarro? Questo è più meno il mcguffin di Grimsby – Attenti a quell'altro, film diretto da Louis Leterrier, in realtà mero esecutore della volontà dello sceneggiatore, produttore e interprete del film, Sacha Baron Cohen.
Non vi sarà difficile comprendere chi tra Mark Strong (Sherlock Holmes) e Cohen sia Sebastian, l'agente segreto freddo e glaciale, e chi il buzzurro Nobby, abitante di Grimsby, cittadina inglese realmente esistente tra l'altro.
I due fratelli, orfani, erano stati separati da bambini da circostanze che verranno pian piano svelate dal film. Quello che ci interessa è che il loro fortuito incontro in età adulta è l'inizio di un'avventura, che li vedrà affrontare non solo i piani di una pericolosa organizzazione criminale, ma anche vivere una serie di situazioni tra lo scatologico e il pecoreccio, con volgarità ed eccessi che non saranno lasciati alla vostra immaginazione.
Si tratta di una iperbole della parodia, resa credibile dalla grande abilità e bravura di Sacha Baron Cohen, insiema alla precisione con la quale l'esecutore Leterrier realizza scene d'azione altamente spettacolari e di grande impatto visivo.
Perché le migliori parodie sono quelle che dimostrano di conoscere bene, in ogni dettaglio, il genere del quale si prendono gioco. E qui c'è n'è per tutti.
Il film ha il pregio di durare poco, perché avrebbe preso i suoi spettatori per sfinimento. Esiste un limite di situazioni grottesche, di battute e gag autenticamente cattive e politicamente scorrette da stipare in un film, che per fortuna non viene superato per via della durata di soli 83' (compresa la scena oltre i titoli di coda).
Se pensavate che Deadpool e Kingsman: Secret Service fossero cattivi e volgari, Grimsby – Attenti a quell'altro li supera ampiamente, doppiandoli più volte.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID