Bill Pope (Kevin Costner) è un agente della CIA che ha per le mani un problema davvero grosso. È l’unico ad essere in contatto con un hacker che si fa chiamare l’olandese e che è in grado di entrare nel sistema di sicurezza degli Stati Uniti, facendo partire un arsenale di armi di distruzione di massa. Ma l’uomo non vuole far saltare in aria il mondo quanto fare un po’ di soldi e scappare dal pazzo che gli sta dando la caccia, il quale è disposto a tutto pur di prendersi il suo sistema di hackeraggio. Pope si trova proprio a dover fare i conti con questo psicopatico e durante una sessione di tortura ci lascia le penne. L’agenzia a questo punto farebbe di tutto per recuperare i ricordi dell’agente e ingaggia il dottor Franks, pioniere di una tecnologia sperimentale. Alle condizioni di riuscire a trovare un ospite idoneo è possibile trasferire i ricordi di un morto nella mente di un vivo e la scelta guarda caso ricade su Jericho, un pericoloso detenuto con un difetto cerebrale che gli impedisce di provare empatia. I ricordi di Pope iniziano ad emergere nella mente del detenuto, così come anche i suoi sentimenti.
Chi è alla ricerca di un film d’azione senza infamia né lode, con un bel cast d’attori, una storia banale con il solito pazzo psicopatico che vuole conquistare il mondo, ma senza pretesa, può divertirsi con un film come Criminal. Ariel Vromen, lasciate da parte le inutili seriosità di The Iceman, crea un’atmosfera più rilassata che sfiora gli action movie anni ’90. D’altronde Kevin Costner sembra ormai essersi lanciato nelle parti del duro alla Bruce Willis che, tutto sommato, regge alla perfezione. A fargli da spalla in questa pellicola niente meno che Tommy Lee Jones nei panni del dottore e Gary Oldman, capo della CIA. Ryan Reynolds, che dopo Deadpool pare aver acquistato un certo smalto, è Pope, mentre Gal Gadot, la nuova Wonder Woman, è sua moglie.
La sceneggiatura ha il pregio di non perdere tempo nel dilungarsi sul come o sul perché sia possibile il trasferimento di memoria né da dove venga il pazzo che vuole conquistare il mondo, ma tutto si gioca giustamente su Jericho e su come il cambio di personalità influenzi le sue mosse. È chiaro fin da subito come andranno a finire le cose ma, tutto sommato, rivedere un film già visto mille volte, se fatto dignitosamente, è anche divertente.
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