Kyuta, un bambino orfano della madre e con il padre irreperibile passa, per un caso del tutto fortuito, attraverso un varco che dalla moderna Tokio lo porta a Jutengai, un villaggio popolato da animali antropomorfi, in cui gli esseri umani non sono ben visti perché portano l'oscurità nel loro cuore.
Lì, però, incontra Kumatetsu, un orso guerriero che ha bisogno di un apprendista, e che lo "adotta", pur se tra le polemiche degli altri animali.
Sin dall'infanzia e fino all'età adulta di Kyuta, il rapporto tra i due sarà litigioso e pieno di contrasti, ma di quei contrasti che nascono dall'affetto, dal volere schiettamente l'uno il bene dell'altro.
Parallelamente alla propria formazione e al proprio inserimento nella società di Jutengai, Kyuta riscoprirà piano piano le sue radici nel nostro mondo, che visiterà spesso conoscendo anche l'amore.
Diviso tra i due mondi, Kyuta arriverà al punto di dover prendere importanti decisioni e risolvere grandi conflitti, non prima di dare il proprio apporto alla grande prova che l'amico e mentore Kumatetsu dovrà affrontare.
Al di là (ma senza trascurarla) della grande fantasia di Mamoru Hosoda nel costruire il suo mondo secondario e gli intrinsechi collegamenti con il nostro mondo, ammirando la perizia e la qualità dell'animazione e della narrazione cinematografica visivamente d'impatto, The Boy and the Beast è una storia di formazione: colpisce soprattutto la sua acutezza nel raccontarci come non ci sia mai una sola visione delle cose, nell'esplicitare che se il maestro ha da insegnare all'allievo, il rapporto è tutt'altro che unidirezionale. Kumatetsu ha tanto da imparare e riesce a farlo solo specchiandosi in Kyuta. Il ragazzo poi, divenuto uomo, apprenderà come ultima lezione che per sconfiggere un avversario, per prima cose bisogna conoscere se stessi, e affrontare i propri conflitti.
Crescere significa, tra le altre cose, capacità di confronto con l'altro, al punto da immedesimarsi e vedere il mondo dal suo punto di vista, pur non condividendolo. Una lezione di maturità e di umiltà in un mondo in cui le dinamiche interpersonali sembrano non contemplare più la comprensione reciproca.
Non è il solo tema che con molta naturalezza scaturisce dalla capacità narrativa di Hosoda. Kyuta, orfano, viene adottato, superando l'iniziale differenza per la sua diversità, da una intera comunità, da individui che diventeranno figure familiari complementari e molto distinte tra loro, ognuna darà un contributo importante alla sua crescita. Hosoda ci spiega, raccontandoci una efficace storia, come famiglia allargata e l'incontro e l'accettazione di diverse culture siano occasioni di crescita reciproca, non mostri da temere.
The Boy and the Beast centra l'obiettivo di essere una narrazione piena di fantasia, di emozioni e di conflitti. Una fonte di divertimento, ma supportata da una profondità di pensiero che lo rende anche fonte di riflessione, senza essere pedante e didascalico.
Un film da non perdere.
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