Captain America è giunto al terzo film individuale. Si può parlare di una trilogia cominciata con Captain America: The First Avenger nel 2011, proseguita con Captain America: The Winter Soldier nel 2014, e terminante ora con Captain America: Civil War?
No, per niente. Il progetto Marvel Cinematic Universe è ben più ampio, se si considera che in realtà questo è il sesto film che presenta in un ruolo da protagonista il personaggio ideato da Joe Simon e Jack Kirby nel 1941. Se escludiamo la scena dei titoli di coda di Ant-Man (che ritroveremo in questo film), Steve Rogers, alias Captain America, interpretato da Chris Evans, è apparso anche in The Avengers (2012) e Avengers: Age of Ultron (2015). E non si può negare in quei film il suo ruolo non fosse da protagonista, insieme agli altri, ma soprattutto a contendere la scena all'altro personaggio faro del MCU, ossia Iron Man/Tony Stark, interpretato da Robert Downey Jr. Anche in questo caso abbiamo avuto tre Iron Man (2008, 2010, 2013), oltre ai già citati film sugli Avengers.
Pur tuttavia, non si può dire che siamo alla chiusura del loro ciclo narrativo, tutt'altro. Con dei personaggi al sesto film da protagonisti, incastonato in un quadro narrativo ampissimo, con 12 film alla spalle, Civil War non gode di una propria autonomia narrativa.
Cogliamo infatti Steve Rogers e gli Avengers in un momento tutt'altro che facile, derivante da eventi pregressi. L'opinione pubblica guarda al bicchiere mezzo pieno. Se è vero che gli Avengers hanno salvato il pianeta in più occasioni, durante i loro scontri non sono mancate le vittime collaterali. Il proliferare di superumani degli ultimi anni inoltre, ha ingenerato paura negli uomini comuni.
Quando per un incidente i poteri di Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) causano la morte di sette persone dell'influente stato del Wakanda, persino l'ONU decide che è tempo di regolamentare l'attività degli Avengers, ponendoli sotto il loro controllo, senza alternativa: accettare o considerarsi fuorilegge.
Il primo effetto di questo ultimatum è dividere gli amici: Tony considera in modo convinto che sia giusto accettare, Steve è totalmente in disaccordo. E di conseguenza anche gli Avengers si dividono in due schieramenti.
Falcon (Anthony Mackie), Wanda e Clint Barton (Jeremy Renner) sono dalla parte del Capitano; Visione (Paul Bettany), War Machine (Don Cheadle) e la Vedova Nera (Scarlett Johansson) seguono Tony Stark.
Non stiamo parlando, beninteso, di affezione a un leader, non è (solo) uno scontro di personalità. Ciascuno di questi personaggi espone in modo chiaro la propria convinzione per la decisione presa.
Ma a questo piano s'intrecciano altre narrazioni e altri personaggi. Steve è alla ricerca di Bucky Barnes (Sebastian Stan), alias il Soldato d'Inverno, e con le difficoltà dovute al suo nuovo status di fuorilegge, dovrà cercare allo stesso tempo di rintracciarlo e di dimostrare l'estraneità dell'amico a un attentato che sconvolge per l'ennesima volta l'opinione pubblica. Steve e i servizi segreti di tutto il mondo non sono gli unici a cercare Bucky: sulle sue tracce infatti ci sono sia un personaggio le cui intenzioni non sono chiare, di nome Helmut Zemo (Daniel Brühl), che T'Challa (Chadwick Boseman), alias la Pantera Nera, figlio del Re di Wakanda.
E se pensate che di personaggi non ce siano abbastanza, sappiate che per rinforzare gli schieramenti, Cap ingaggerà anche il novello eroe Scott Lang alias Ant-Man (Paul Rudd), mentre Tony Stark si metterà sulle tracce di un adolescente del Queens di nome Peter Parker (Tom Holland), alias Spider-Man.
Sarà scontro tra i buoni? Certamente. Gli eroi si renderanno conto che dietro al loro conflitto c'è una ennesima macchinazione del cattivo di turno? Fa parte della miscela.
Ma in Captain America: Civil War si va oltre la banale scaramuccia dovuta a una incomprensione e alla successiva alleanza contro il cattivo.
Il film distilla, filtra i concetti basici del fumetto originale di Mark Millar e Steve McNiven e li inserisce, va detto in un quadro meno ampio. Quella che nel fumetto era una guerra campale e a tutto campo, che ha coinvolto governi, decine e decine di eroi e personaggi, deve essere compresso in una storia adattata a un universo narrativo profondamente diverso.
Intanto perché il Marvel Cinematic Universe è molto più vicino a una versione ucronica del nostro mondo rispetto a Terra 616, ossia il Marvel Universe ideato da Stan Lee e collaboratori.
Un mondo dove il supereroe con l'identità segreta in pratica non esiste, e dove c'è meno abitudine dell'uomo della strada a vedere supereroi in azione.
Un mondo in cui le date degli eventi si sovrappongono al quelle delle uscite dei film nel mondo reale, nel quale i superumani (non i supereroi, preciso) sono apparsi in modo palese con Captain America durante la II Guerra Mondiale, per poi essere eclissati e nascosti, finché nel 2008 Tony Stark ha dichiarato al mondo: Io sono Iron Man!
Ma nel nostro mondo otto anni di battaglie, di imprese a rischio della vita, possono essere considerati una lunga militanza. Pertanto lo scontro di intenzioni tra i personaggi, non solo Steve e Tony, ma anche tutti gli altri, è dovuto a scelte di fondo, tutt'altro che superficiali. Forse solo un paio di personaggi, tra quelli con meno anzianità di servizio tra l'altro, scelgono lo schieramento per simpatia o per carisma del leader. Per la maggior parte è arrivato il momento di comprendere quale sia il proprio ruolo nello schema generale.
Girato con perizia, grande spettacolo e azione da Anthony Russo e Joe Russo, Civil War è l'inizio di un momento in cui, dopo l'iniziale entusiasmo per la proliferazione delle meraviglie, dopo le preoccupazioni per le conseguenze, ci si comincia a chiedere se ci sia dietro un grande schema, una grande teoria, legata essenzialmente a due elementi ricorrenti che posso citare senza essere accusato di spoiler: le gemme dell'infinito (di cui una incastonata in Visione, lo ricordiamo) e la costante, spasmodica ricerca del siero del Super Soldato, che ha provocato vittime dirette e indirette e che ha visto coinvolte grandi menti scientifiche del MCU sin dalla II Guerra Mondiale.
In tal senso è un film che comincia a dare risposte sulle responsabilità di alcuni eventi, cominciando allo stesso tempo a porre interrogativi.
Tirando le fila, dovendo dare un giudizio su questo episodio della saga, possiamo dire che i fratelli Russo riescono a mantenere ben salda la regia nei momenti d'azione, che la mescolanza tra momenti drammatici e ironia, compresi gli inevitabili fan service, funziona. Convincono anche gli esordi di Black Panther e Spider-Man, sia come eroi che come controparti in abiti civili.
Non si tratta di un film visionario e stupefacente, ma di un ottimo blockbuster girato con mestiere. Pur tuttavia è un episodio interlocutorio, troppo incastrato in quadro più grande per poterlo giudicare appieno.
Quelli che sembrano passaggi non spiegati, si colmeranno con i prossimi film? Chi può dirlo? Se fossimo in volo, sarebbe il momento in cui il personale di bordo ci annuncia che sta per cominciare la discesa verso l'aeroporto di destinazione, per l'atterraggio dovremo aspettare i due film di Avengers: Infinity War. Nel frattempo, domande e risposte, avventure e scontri spettacolari ci attenderanno in altri film.
5 commenti
Aggiungi un commentoPremetto che il mio film preferito di Cap, preso come personaggio singolo, è The Winter Soldier perché molto molto vicino al genere spionaggio che mi piace assai e perché c'è ancora il conflitto tra SHIELD e Hydra.
Di Civil War mi ha deluso un po' la storia: la decisione di tenere fuori l'Hydra, a parte la breve apparizione necessaria per scatenare Wanda, e soprattutto la questione della legge per la registrazione.
Capisco che in questo universo narrativo non aveva senso inserire la legge sulla registrazione però io me la sarei giocata diversamente: come per the winter soldier e Age of ultron mi sarei appoggiata ad Agents of SHIELD e agli Inumani. Li avrei inseriti nella lunga filippica del Colonnello. Ci sarebbero voluti 5 o 10 minuti in più in tutto il film a costo praticamente zero, visto che potevano prendere direttamente spezzoni del telefilm.
Non sarebbe cambiata molto la zuppa ma sarebbe stato tutto più omogeneo.
Detto questo devo dire che invece mi è piaciuto il personaggio di Daniel Brühl, cattivo tragico, e naturalmente il Bimbo Ragno, aspetto di vedere la genesi di questa nuova incarnazione di PP.
seguendo la serie tv della Marvel hanno mostrato che l'hydra è stata spazzata via due settimane prima che uscisse il film e in maniera anche abbastanza semplice senza tanti problemi
l'hydra ormai non esiste più
Si potrebbe dire che c'è stato un avvicendamento al vertice, ma che la struttura non è stata spazzata via
l'hydra come tale non esiste più
se fai una rapida ricerca sul prossimo titolo del film degli avenger capisce anche perché non lo scrivo perché potrebbe essere considerato uno spoilerone
Spero sia una battuta...
Il prossimo film si chiama Avengers: Infinity War. Se dirlo diventasse uno spoiler, a questo punto dovrei smettere di fare questo mestiere.
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