Il pianeta Azeroth è sotto minaccia. L'Orda degli Orchi, che agli occhi delle molte razze del pianeta (Umani, Nani, Elfi etc) sono misteriose e sconosciute creature, l'ha invaso, portando morte e distruzione.
Lo stregone orco Gul'dan (Daniel Wu) invocando una magia nera chiamata Vil, ha aperto un portale tra il devastato e sterile mondo degli Orchi e Azeroth, permettendo il passaggio di un gruppo di abili guerrieri, tra i quali il Capoclan Durotan (Toby Kebbell).
Il primo reame a essere minacciato su Azeroth è quello dell'umano Llane Wrynn (Dominic Cooper), il cui esercito è guidato dal cognato Anduin Lothar (Travis Fimmell). Il regno è protetto sul fronte magico da Medivh (Ben Foster) un potente mago a cui spetta il titolo di Guardiano.
Non sono un mero contorno, ma avranno un ruolo tutto da scoprire due personaggi apparentemene minori: l'ex apprendista mago Khadgar (Ben Schnetzer) e la mezz'orchessa Garona (Paula Patton), arrivata al seguito dell'Orda.
Tutto il resto, condottieri e mezzi condottieri orchi o altri umani come la regina, sono più o meno di contorno, e saranno relativamente importanti per la trama che si snoda per poco più di due ore.
Visivamente l'affresco di Warcraft – L'inizio di Duncan Jones è come ci si aspetta da una grandissima produzione. Fantasy spettacolare messo in scena al meglio delle sue possibilità. Magie, scontri all'arma bianca e non solo, creature di ogni sorta, castelli, grandi scenari e scenografie. Non manca nulla e anche la rappresentazione tridimensionale ha un senso in moltissime scene.
La storia non presenta difetti eclatanti ma neanche pregi rilevanti. I personaggi non sono totalemente bidimensionali, ma le motivazioni che li muovono e i loro sentimenti non sono espressi al meglio delle potenzialità del genere.
Lo spessore delle metafore del fantasy è appena lambito. Per fare un paragone letterario, la netta sensazione di essere di fronte a una di quelle saghe di puro intrattenimento lette tra un volume di una saga più impegnativa e l'altro.
Warcraft – L'inizio non manca l'obiettivo dell'intrattenimento spettacolare. Assolve al compito di presentare al pubblico l'universo narrativo, ma lascia con una sensazione di incompiutezza. Se sapessimo per certo che sono già previsti dei seguiti potremmo immaginarlo come il pilota di una serie, pertanto saremmo comunque incuriositi di vedere almeno un altro paio di puntate. Ma trattandosi di un prodotto cinematografico che dovrebbe avere una sua auto consistenza poiché al momento non è certo che avrà un seguito, lascia fin troppi spiragli aperti. E non parlo delle situazioni narrative, ma proprio della mancata esplorazione di quelle tematiche profonde, a più livelli di lettura, che caratterizzano i prodotti adulti dai prodotti da vedere e consumare senza che lascino traccia.
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