Al Sassari Comics and Games 2016, la mattina di domenica 4 settembre è stata ricca di interessanti workshop, tra cui quello intitolao Nascita di una tavola a fumetti. Dall’idea al disegno. a cura dello sceneggiatore Bruno Enna e della disegnatrice Roberta Migheli.

Nell’area panel di Piazza d’Italia, alle 10.30, si è parlato, in particolare, di come si sviluppa una tavola a fumetti del famoso personaggio Disney Topolino: dalla sceneggiatura (quindi la storia raccontata a parole), allo storyboard (la bozza narrate per immagini), fino alla tavola definitiva e al bilanciamento dei piani e dei campi contenuti nella stessa (ovvero equilibrare la presenza di primi piani, campi lunghi, dettagli ecc).

Quindi procediamo anche noi con ordine. La sceneggiatura.

Bruno Enna ha spiegato che di solito viene dato un imput narrativo dal quale poi farsi venire un’idea e svilupparla, da qui si procede immediatamente a strutturare il soggetto. Ma in che modo?

Un metodo semplice e rispondere alle 5 W:

  • chi è il personaggio;
  • cosa fa;
  • quando lo fa;
  • dove lo fa;
  • come lo fa;
  • e infine, perché lo fa.

Una volta fatto ciò, Bruno Enna procede scrivendo prima tutti i dialoghi e poi tutte le descrizioni. Il suo obbiettivo? Invogliare a leggere la storia già dal titolo, per poi farlo continuare a leggere e farlo arrivare fino alla fine della pagina. Non a caso ha detto: Se si annoia già lo sceneggiatore a scrivere la storia, allora la storia stessa sarà noiosa.

Continuando il discorso, si è fatto un rapido ma acuto confronto tra i fumetti americani e quelli orientali: notando che i primi sono più concentrati e attenti ai fatti, mentre i secondi sono molto più diluiti nella narrazione e attenti alle emozioni.

Poi, seguendo la logica è meglio illustrare piuttosto che spiegare con tante vignette, altrimenti diventa non più un fumetto ma un libro illustrato, si è passato alla parte pratica. Ovvero i partecipanti hanno deciso un soggetto e una storia ai quali Roberta Migheli ha dato vita tramite i suoi simpaticissimi disegni.

Proprio durante la realizzazione della tavola pensata dagli iscritti, la disegnatrice ci ha spiegato come sia delicato il suo ruolo, delle difficoltà che si incontrano nell’adattare le parole alle immagini, nel rendere comprensibili le azioni e le emozioni dei personaggi e tanto altro; tutto questo spesso in una sola tavola con limitate vignette.

Un workshop estremamente divertente e interessante, con delle guide valide e coinvolgenti.