Il mondo secondo Star Wars, scritto da Cass R. Sunstein non è un saggio che vi spiega tutto di Star Wars, persino quello che non volevate sapere. A tale scopo anche questo volume rimanda a un'ampia bibliografia, della quale fa parte il saggio di riferimento di Chris Taylor già recensito su queste pagine.

Come Star Wars ha conquistato l'universo

Come Star Wars ha conquistato l'universo

Articolo di Emanuele Manco Lunedì, 29 febbraio 2016

Non tutto, ma oltre quello che vorreste sapere sulla saga ideata da George Lucas.

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Quello che questo saggio pubblicato in Italia da EGEA – UBE, Università Bocconi Editore si propone è di indagare, con alcuni mirati esempi, ma anche con proprie estrapolazioni, sui motivi che hanno portato Star Wars a essere una delle saghe più popolari di tutti i tempi.

L'autore per pagare i conti fa il giurista ed economista, ma in questo saggio si presenta innanzitutto come un fan che analizza la saga che ama alla luce della sua esperienza professionale, con gli strumenti di una disciplina denominata economia comportamentale.

I miei studi giuridici ed economici risalgono alla scuola superiore, pertanto per non sbagliare ho cercato sulla Wikipedia di che cosa si trattasse, scoprendo che  la finanza comportamentale e l'economia comportamentale sono campi di studio strettamente legati, che applicano la ricerca scientifica nell'ambito della psicologia cognitiva alla comprensione delle decisioni economiche e come queste si riflettano nei prezzi di mercato e nell'allocazione delle risorse.

In realtà ho scoperto leggendo questo saggio che l'approccio di Sunstein, pur se serio e rigoroso da un punto di vista metodologico, è divulgativo nel linguaggio.

Pertanto non sarà necessario aver compiuto studi giuridici per comprendere gli argomenti del libro.

L'autore non rivela, ovviamente, veramente perché la magia di Star Wars funzioni, perché se la misteriosa alchimia fosse replicabile, sarebbe stato trovato quel santo graal inseguito da tutte le major dell'intrattenimento dal 1977 a oggi. 

Piuttosto si limita a dirci cosa è accaduto, quali catene di situazioni, sociali, personali, economiche, polarizzazioni di gruppo, esperienze collettive e influenze abbiano portato al successo George Lucas, con un vero e proprio effetto valanga.

Insomma col senno di poi, l'autore stesso lo dice, era facile prevedere il successo di Star Wars.

Il saggio tratta anche delle diverse chiavi di lettura narrative, psicologiche, storiche e sociologiche date alla saga, lanciandosi in arditi paralleli tra il passaparola che ha portato al trionfo Star Wars e le rivoluzioni nate da movimenti popolari come la Primavera Araba.

Non manca il coraggio di entrare nella spinosa questione dei rapporti tra il fandom e la saga e affronta, in modo candidamente aperto, il parallelo tra l'evoluzione della cinematografica e quello delle carte costituzionali. Argomento spinoso in questo momento storico nel nostro paese. Va detto, per onestà intellettuale, che Sunstein parla della costituzione statunitense, con una forte specificità, con concetti non direttamente trasferibili in altre realtà.

Ritengo che un simile saggio non avrebbe trovato buona accoglienza negli ambienti accademici del nostro paese. Sunstein fa parte di chi ha compreso che la cultura nerd ha un'importanza economica e sociale da non trascurare, da non relegare alla stanza dei giochi, ma da considerare non solo fonte di opportunità di lauti incassi, ma anche di studio.

In realtà neanche all'estero però sono rose e fiorI, visto che l'autore afferma che rasenta lo scandalo che gli studi di scienze sociali ai quali ha attinto come fonti non menzionino mai Star Wars. Forse il suo saggio, che osserva il fenomeno dall'interno, dal punto di vista di un fan tra i fan che applica tutto il suo bagaglio di competenze, porterà a una generazione di studiosi più flessibili.

Nel frattempo, come fan di Star Wars ma per nulla competenti nelle materie trattate dall'autore, leggendo il volume possiamo compiere delle interessanti scoperte, che ci vengono esposte con un linguaggio tutt'altro che paludato, ma quasi confidenziale, utili come chiavi di lettura della realtà che ci circonda. Non male se si pensa che tutto parte da una saga considerata di intrattenimento fine a se stesso.