Tra gli artisti internazionali presenti a Lucca Comics and Games 2016 c’è anche Tony DiTerlizzi, disegnatore di Dungeon & Dragons e Magic, nonché autore insieme a Holly Black delle Cronache di Spiderwick. All’americano originario di Los Angeles è dedicata una delle stanze delle mostre di Palazzo Ducale, visitabili gratuitamente durante la manifestazione.

Uno sguardo alle mostre di Palazzo Ducale a Lucca Comics and Games 2016

Uno sguardo alle mostre di Palazzo Ducale a Lucca Comics and Games 2016

Articolo di Simone Bonaccorso Lunedì, 24 ottobre 2016

Vi segnaliamo le mostre a ingresso gratuito che troverete alla manifestazione Lucca Comics and Games 2016, già visitabili dal 15 ottobre presso Palazzo Ducale e saranno aperte al pubblico fino al primo novembre, ovvero fino termine della manifestazione. Troverete i lavori di Zerocalcare, Kamikura Kazuo, Casty, Tony DiTerlizzi, Cornellà, Frank Cho e Benjamin Chaud.

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Domenica 30 ottobre siamo riusciti a incontrarlo a Lucca Games grazie all’impegno di Chiara Codecà, nostra collaboratrice, che è riuscita a farci avere dieci minuti in compagnia di Tony e che ha collaborato a questa intervista facendo da interprete.

Tony DiTerlizzi a Lucca Comics and Games 2016

Tony DiTerlizzi a Lucca Comics and Games 2016

Articolo di Simone Bonaccorso Lunedì, 31 ottobre 2016

Tra gli ospiti internazionali presenti a Lucca Comics and Games 2016 troviamo anche Tony DiTerlizzi, disegnatore di Dungeon & Dragons e Magic, nonché autore delle Cronache di Spiderwick con Holly Black. A lui è dedicata, inoltre, una sala delle mostre di Palazzo Ducale.

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Quando disegni i tuoi lavori hai un’idea particolare in mente o lasci che sia l’ispirazione del momento a guidarti?

Ma, sai, dipende, quando faccio degli schizzi non ho un obiettivo in mente. Ma se lavoro a una storia, a un eroe o a un protagonista della storia faccio molti schizzi, cercando di ritrarlo e scrivo appunti su come sviluppare la storia.

Qual è il soggetto di Dungeon & Dragons che ti è piaciuto disegnare di più?

Mi piaceva molto giocare a D&D quando ero piccolo, quindi è un vero onore disegnare il gioco.

Per quanto riguarda il mio lavoro a D&D, ho amato particolarmente lavorare a planescape, perché mi sono trovato a lavorare fianco a fianco con David Cook, che è stato l’autore fondamentale per quel gioco. Ha significato per me l’occasione di imparare dalla sua esperienza e dalla sua arte, di mettere in gioco la mia. Non solo di creare delle opere nuove, ma di reinventare qualcosa che era già stato fatto da lui, dando una nuova identità a personaggi che io da ragazzino ho amato moltissimo per cui mi sono divertito molto.

Quali sono questi personaggi?

Ho sempre giocato Hobbit e i ladri. Non ero mai un ladro cattivo e demoniaco, mi piaceva l’emozione del rubare. Però, una volta ottenuto quello che volevo del mio bottino non mi interessava e lo buttavo via. Era l’emozione della cosa proibita.

Come autore, invece, come nascono le tue idee?

Quando si tratta di creare le mie storie, comincio dagli schizzi. Comincio a disegnare l’aspetto che ha il mio personaggio, a caratterizzarlo e a capire che aspetto ha, letteralmente. A questo punto porto avanti gli appunti, la struttura della storia e cerco di dare un’identità completa al personaggio funzionale alla trama che deve accompagnare.

Il processo diventa duplice: è un dialogo tra le due parti del mio cervello, una che si occupa di illustrazione e l’altra che si occupa di scrittura e le due vanno d’accordo.

Com’è nata la collaborazione con Holly Black e com’è nato il mondo di Spiderwick?

Per quanto riguarda la collaborazione con Holly Black, ci conosciamo da molti anni. L’ho incontrata quando mi ha intervistato per una rivista che parlava di D&D e abbiamo iniziato a collaborare perché lei si è iniziata a occupare di ricerche per me e per il mio lavoro. Quindi, quando io ho proposto la storia che poi sarebbe diventata Spiderwick, lei era già coinvolta nello studio, nella preparazione prima. Da lì ci siamo trovati molto bene.

Ci sono altri collaboratori con cui ti sei trovato molto bene o qualche aneddoto?

Intanto Holly Black, perché è la persona con cui mi trovo meglio. Nel senso che c’è un’affinità di carattere. Siamo stati sempre in sintonia sin dall’inizio quando si è trattato di collaborare e lei si è occupata di tanto di quel lavoro che non abbiamo potuto fare altro che lavorare fianco a fianco.

La cosa interessante di Spiderwick è che il risultato finale non è quello che sarebbe stato se io da solo lo avessi scritto, o se lei da sola l’avesse scritto. È diventata una terza cosa, il risultato che abbiamo ottenuto insieme.