Cosa spinge un brillante trentenne a mollare una promettente carriera per divulgare i segreti dell'azienda per cui lavora?
Dipende da quale carriera e per quale azienda. Edward Snowden (Joseph Gordon-Levitt), consulente del governo degli Stati Uniti in materia di sicurezza informatica, ha deciso che non poteva più convivere con i dilemmi di un lavoro che lo portava a spiare milioni di ignari cittadini statunitensi e non solo, nel nome di una presunta sicurezza nazionale. Nel 2013 ha rivelato al mondo, i programmi di sorveglianza informatica elaborati dal governo degli Stati Uniti.
Il film parte dalla ricostruzione dell'incontro che nel 2013 Snowden ebbe a Hong Kong con i giornalisti Glenn Greenwald (Zachary Quinto) e Ewen MacAskill (Tom Wilkinson), e la regista Laura Poitras (Melissa Leo). Dal presente narrativo il film mostra in flashback il percorso che ha portato Snowden dalle deluse aspirazioni militari ai servizi segreti, sempre in cerca di un motivo per accettare le conseguenze delle sue azioni, delle risposte più sensate del puro e semplice "devo ubbidire agli ordini".
Al contempo la sceneggiatura che il regista Oliver Stone ha scritto insieme a Kieran Fitzgerald, un compendio dei due libri The Snowden Files di Luke Harding e Time of the Octopus di Anatoly Kucherena, esplora le vicende del privato del giovane informatico, alla ricerca di stabilità nel rapporto con la sua donna della sua vita, Lindsay Mills (Shailene Woodley).
Stone è più che un regista di mestiere, è un maestro del cinema dell'impegno che, sfruttando anche stilemi del racconto di genere, del thriller politico in questo caso, vuole indurre profonde riflessioni. Il film ha tantissimi bei momenti di racconto per immagini, tanti momenti di alta tensione.
Stone è ben supportato nel racconto da un cast strepitoso, con Gordon-Levitt che conferma di essere ormai ben più di una promessa, e un Rhys Ifans convincente nel ruolo di Corbin O'Brian, un vero e proprio mentore del male.
Se, come dichiara Levitt/Snowden nel film, Star Wars è uno dei suoi punti di riferimento, è probabile che si sia anche chiesto quando del rapporto Palpatine/Anakin Skywalker ci sia stato nella loro dinamica interpersonale. Snowden è a tutti gli effetti un Anakin Skywalker che si è fermato in tempo, prima di diventare Darth Vader. Ma non ha ricevuto ricompense per questo, come è successo alla stragrande maggioranza di coloro che a un certo punto della loro vista hanno sentito di "dover fare la cosa giusta".
Se la cifra stilistica di Stone rimane quindi intatta, con l'età sembra crescere la volontà moralizzatrice ad ogni costo. Una critica liberal agli Stati Uniti che, se è vero che hanno cominciato nell'era Bush post 9/11 la loro politica della paranoia e della guerra preventiva, non hanno visto grossi cambiamenti nell'era democratica di Obama, almeno finché la denuncia di Snowden e il clamore suscitato non hanno portato a dichiarazioni eclatanti di inversione di rotta.
Resta da capire, ed è questo il seme del dubbio che Stone vuole seminare, se questi cambiamenti siano stati reali o di facciata. Se la fiducia dei cittadini nei loro governi non sia stata definitivamente compromessa. Il film, uscito negli Stati Uniti prima delle ultime elezioni presidenziali, visto dopo il risultato delle elezioni è diventato un assordante sirena di allarme.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID