Purtroppo nelle sale solo il 13 e 14 dicembre 2016 il film documentario su Hieronymus Bosch – Visions of Genius, la più grande retrospettiva mai vista dedicata a Hieronymus Bosch, distribuito da Nexo Digital in collaborazione con Sky Arte HD e MYmovies.it.
Un’esposizione di quasi tutte le sue opere, trentasei delle quarantaquattro opere rimasteci, dell’artista olandese visionario e fantasioso.
Nato a ‘s-Hertogenbosch (città in cui si è svolta la mostra, all'Het Noordbrabants Museum, che ha richiamato 420.000 visitatori da tutto il mondo) 500 anni fa, condusse una vita borghese, non particolarmente movimentata, contrariamente a quanto la sua produzione possa far pensare. Figlio d’arte e fratello d’arte, sembra che il padre Anton godesse di grande stima, tale da fargli avere l’incarico di abbellire la chiesa di San Giovanni, che nel 1559 diverrà cattedrale. Bosch vive in un periodo particolare: siamo nel pieno della Controriforma con Pio IV, la Chiesa stringe i cordoni per riaffermare la supremazia pontificia e sedare, con le buone o con le cattive, le istante indipendentistiche delle altre sedi episcopali, la cultura rinascimentale è ancora viva, ma la vita sociale e culturale impone un nuovo percorso e il Manierismo, che si sviluppa durante il 1500, risponde a tali esigenze. In un periodo così complicato, interessante alla maniera cinese, Bosch si distingue per la sua forte spiritualità, legata a una capacità visionaria senza pari, ispirazione per tantissime correnti artistiche successive.
A raccontarci e condurci durante la visione di opere meravigliose ospiti illuminati come Peter Greenaway, grande appassionato (spesso i suoi film si ispirano a opere d’arte), la misurata e competente critica del Times Rachel Campbell-Johnston, la storica dell’arte Jennifer Sliwka, che riflette in modo interessante sulla percezione che i visitatori, o comunque gli appassionati, hanno di Bosch e in effetti le cose che si ricordano sono soprattutto le stranezze, le particolarità anche quelle più orrorifiche (i sacerdoti cannibali, i demoni, le flagellazioni e il sangue gocciolante dai corpi, ma anche gli animali fantastici, la perfezione degli animali reali), che hanno una funzione didattica ed educativa, in un periodo in cui si parlava al popolo tramite immagini.
Il film documentario presenta le opere di Bosch offrendo la possibilità allo spettatore di una visione talmente vicina che sarebbe impossibile dal vivo. Si ha finalmente la percezione della pennellata, si possono vedere particolari difficilmente godibili altrimenti: dall’Ecce Homo, trovato nella collezione Maeterlinck di Gand, esposto a Bruges, successivamente a Berlino e infine acquistato dallo Städelsches Kunstinstitut di Francoforte, al San Gerolamo in preghiera oggi al Museum voor Schone Kunsten di Ghent , al meraviglioso trittico L’Adorazione dei Magi oggi al Prado di Madrid, solo per citarne tre dei trentasei. Un vero tripudio per gli occhi.
Il Curioso Mondo di Hieronymus Bosch è stato scelto dalla città di Den Bosch come degna conclusione del “Hieronymus Bosch 500”, programma di eventi lungo un anno per onorare il 500° anniversario della morte dell’artista.
Un documentario talmente ricco e stimolante che una visione non basta.
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