Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali di Ransom Riggs era già noto al pubblico italiano, tradotto con il titolo La casa per bambini speciali di Miss Peregrine. L'uscita del film diretto da Tim Burton ispirato al romanzo, ancora una volta con un titolo diverso da quello scelto da chi adattò il libro, ha portato a questa nuova edizione, nella quale anche la sovracopertina riprende il poster del film.
Jacob è un ragazzo difficile in un'età difficile. Adora il nonno Abraham, che ha vissuto tempi complicati, sopravvissuto alle persecuzioni degli ebrei polacchi trovando rifugio in Galles, ospitato da un'istituto gestito da Miss Peregrine. Il nonno, ormai affetto da demenza senile, non riesce a ricostruire con chiarezza quei tempi. Jacob sa, percepisce che c'è di più dietro ai racconti del nonno, e quando questi muore aggredito in circostanze poco chiare, il ragazzo trova una scatole di foto in bianco e nero che mostrano degli strani bambini. Foto che sembrano dei falsi, perché mostrano bambini che sembrano fare sfoggio di facoltà straordinarie.
Afflitto e tormentato dai suoi incubi, Jacob, con l'assenso del suo psichiatra, il Dottor Golan, parte accompagnato dal padre verso il Galles, alla ricerca di ciò che resta di quell'istituto e della memoria di Miss Peregrine e dei suo bambini speciali.
Quello che troverà andrà oltre ogni sua aspettativa, perché trovare Miss Peregrine significherà iniziare un viaggio alla scoperta di se stesso, delle sue peculiari facoltà, e rendersi conto che esiste un mondo parallelo al nostro, popolato di strane e affascinanti creature e, ovviamente, anche di pericoli inimmaginabili.
Nulla sarà più lo stesso per Jacob dopo questo viaggio.
La narrazione di Ransom Riggs scorre con velocità, senza eccessivi fronzoli descrittivi. Con frasi efficaci e immediate l'autore riesce a evocare un mondo complesso, più ampio di quanto traspaia dalle righe del romanzo, tanto che è evidente sin da subito che la storia avrà un seguito. Molto è dedicato nella prima parte al rapporto tra Jacob e il nonno, fino a quasi metà del romanzo non conosciamo ancora Miss Peregrine e il resto dei ragazzi, ma quando entriamo in quel mondo, la molla compressa della narrazione scatta e tutto diventa veloce e frenetico come la sfida che i personaggi dovranno affrontare.
La narrazione è in molti casi visiva, come fosse già in parte pensata per un possibile adattamento, puntellata a fotografie d'epoca che l'autore ci dice essere originali, anche se manipolate in alcuni punti per esigenze narrative.
Il miscuglio di suggestioni si rivela il punto di forza del libro, che potrebbe essere definito una sorta di versione gotica degli X-Men.
Man mano che le pagine scorrono, ci si rende conto che quelle che rimangono non sono sufficienti a chiudere i fronti narrativi aperti. Il finale è dunque sia risoluzione di molti dei fili dell'intreccio, ma allo stesso tempo chiara apertura verso i capitoli successivi.
La mancanza di totale autonomia è quindi l'unico vero difetto del romanzo, la cui piacevole lettura comunque invoglia a sapere quale destino attenda i ragazzi speciali di Miss Peregrine.
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