Qualche giorno fa oregonlive.com, la versione on line del più antico quotidiano della costa occidentale statunitense, The Oregonian, ha pubblicato una lettera firmata da Gordon Merset. La lettera era incentrata sui fatti alternativi e sugli universi alternativi.
I fatti alternativi,
ha scritto Merset, non sono una novità. In realtà essi sono necessari nel momento in cui si crea un universo alternativo nel quale le leggi naturali che noi conosciamo non si applicano o non sono gradite dal narratore. Il luogo dove è più frequente trovare gli universi alternativi e i fatti che li costituiscono è nella fantascienza.
Proseguendo nel suo ragionamento Merset ha ipotizzato che se la nuova amministrazione statunitense ha stabilito che i fatti alternativi sono necessari a sostenere la sua visione del mondo, forse le Università di Scienze Politiche dovrebbero offrire in parallelo una serie di corsi di fantapolitica, ovviamente supportati dai fatti alternativi e dalla storia alternativa. Di queste Università potrebbero far parte personaggi quali Donald Trump, il suo Senior Counselor Steve Bannon e il Portavoce della Casa Bianca Sean Spicer. I tre potrebbero affiancarsi senza problemi a leggende della fantascienza quali Isaac Asimov, H.G. Wells, Arthur C. Clarke, Robert A. Heinlein e Ursula K. Le Guin.
Se i primi quattro autori citati da Merset sono morti da anni e quindi impossibilitati a far conoscere la loro opinione, la risposta delle Le Guin non si è fatta attendere.
Citando chiaramente la lettera che la chiamava in causa, Ursula ha spiegato che il paragone fra l’affermazione di un politico di parlare di fatti alternativi e le invenzioni della fantascienza non funziona. Gli scrittori di fantascienza creano materiale nuovo. Alcune cose sono chiaramente impossibili, altre realistiche, ma niente è reale e tutto è inventato, immaginato. Viene chiamato finzione proprio perché non si tratta di fatti. Alcune storie possono essere definite di “storia alternativa”, o ambientate in un “universo alternativo”, ma non hanno la minima pretesa di dire che le loro invenzioni siano “fatti alternativi”.
I fatti non sono semplici da individuare. Scienziati e giornalisti onesti, fra gli altri, dedicano parecchio tempo ad accertarsi della realtà dei fatti. La realtà di un fatto è che è semplicemente tale, non ha “alternative”.
Per fare un esempio chiaro la Le Guin ha indicato il sole e il suo sorgere da est. Immaginare che il sole possa sorgere a ovest è una finzione, affermare che lo faccia come se sia un fatto (o una “realtà alternativa”) è una bugia.
Una bugia è un non-fatto deliberatamente raccontato come se fosse un fatto. Le bugie vengono dette per rassicurare sé stessi o per ingannare, spaventare o manipolare gli altri. Babbo Natale è una finzione, e come tale è innocuo. Le bugie raramente sono del tutto innocue, e spesso sono molto pericolose. Nella maggior parte dei casi, nella maggior parte dei posti, dalla maggior parte delle persone, i bugiardi vengono ritenuti persone spregevoli.
La narrativa insomma è una cosa, anche quella vicina alla nostra realtà o che parte dalla nostra realtà per illuminare determinati aspetti del mondo che conosciamo. I fatti sono altro, e tutti dovrebbero prestare attenzione alla differenza.
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