Benvenuti a Thimbleweed Park. Popolazione: 80 balordi.
Da Ron Gilbert e Gary Winnick. arriva un adventure game che apparentemente non propone nulla di nuovo: Thimbleweed Park.
È l'anno 1987 e nella cittadine di Thimbleweed Park stanno succedendo strane cose. Intanto un delitto che attira l'attenzione di due agenti dell'FBI, i quali verranno poi redarguiti su misteriosi segnali due giganteschi piccioni.
E questo è solo l'inizio di un carosello di sorprese senza sosta, battute divertenti e fulminanti, enigmi che sembrano inizialmente privi di senso, e che poi si confermano tali. Un'avventura che vi vedrà interagire con cinque personaggi molto diversi tra loro, anche decisamente in contrasto.
Non ci potevamo aspettare nulla di meno di creatori di Maniac Mansion e Monkey Island. Ma è sopratutto a Zak McKracken and the Alien Mindbenders che ho pensato spesso giocando a Thimbleweed Park.
L'interfaccia del gioco è praticamente quello delle prime versioni dello SCUMM, ossia Script Creation Utility for Maniac Mansion (Utilità di creazione script per Maniac Mansion), che fu alla base della produzione iniziale di avventure della LucasArts tra il finire degli anni '80 e la prima metà dei '90. Poi il sistema fu cambiato, ma Gilbert e Winnick non ne tengono conto. Come musicisti che dopo aver provato l'elettronico riprendano in mano la chitarra acustica. Anche la grafica ha lo stesso pixeling, mentre la partitura musicale composta da Steve Kirk, è brillante e coinvolgente, così come gli effetti sonori.
Se siete esperti di avventure potete subito lanciarvi nella modalità difficile, ma se invece volete essere guidati nel mondo vintage delle avventure SCUMM la modalità facile ha un tutorial iniziale, che vi introdurrà non solo all'interfaccia, ma anche proprio alla mentalità necessaria per giocare.
È necessario sviluppare uno spiccato senso dell'ironia per giocare, per tornare ai tempi in cui per risolvere l'enigma di un gioco bisognava ribaltare le "normali" logiche.
Dopo decenni di cambio automatico, tornare al cambio manuale non è poi così male, forse perché la storia è efficace e divertente, e allora posso confermare la mia iniziale impressione, ossia che Thimbleweed Park è quello che Stranger Things è stato per le serie TV, un omaggio un tempo che fu, un mix irriverente di Twin Peaks, X-Files e Stephen King tra le altre cose, adatto anche al gusto del pubblico di oggi.
Il gioco è parlato in inglese, ma sottotitolato in italiano, per cui non c'è da avere timore. Thimbleweed Park non ha la stessa freschezza che ebbero i suoi antenati, ma merita il vostro tempo.
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