L'improbabile banda di eroi è tornata. L'incipit di Guardiani della Galassia Vol. 2 li coglie in una delle loro missioni assurde, più impegnati a non litigare tra loro che a combattere il mostro che minaccia i loro committenti. Dopo i simpatici titoli di testa, comincia la sarabanda.
Uno dei componenti del gruppo ha perseguito i suoi scopi senza dire nulla agli altri, ha attirato l'ira funesta dei clienti, i Guardiani sono da subito costretti a lottare per la vita. Ma la sorpresa più grossa arriva quando entra in scena Ego (Kurt Russell), un personaggio il cui nome dà l'idea di quanta smisurata sia la sua autostima. Lo dicono nel trailer, per cui non vi anticipo nulla: si tratta del padre alieno di Peter Quill, alias Star Lord (Chris Pratt).
Come mai si palesa solo oggi, dopo ben 34 anni, al riluttante figlio? Domande ce ne sono tante, ma il ritmo della storia è frenetico.
Agli inseguitori dei Guardiani si aggiungeranno: i Ravagers che allevarono Peter, dopo che Youndu (Michael Rooker) decise, per ragioni non del tutto chiare, di non consegnare il bambino al padre e di tenerlo con sé; Nebula (Karen Gillan) in cerca di vendetta nei confronti della sorella Gamora (Zoe Saldana).
Insomma il quadro è chiaro, tutti più o meno vogliono la testa dei Guardiani e questi invece di fare fronte comune, non vanno affatto d'accordo.
Ma le divergenze spariranno, trasformando iniziali nemici in amici e, viceversa, rivelando che alcuni potenziali amici in realtà non lo erano. Anche stavolta questo è dovuto a una minaccia di grado cosmico, il cui piano è sempre lo stesso: conquistare e distruggere l'Universo, la vita e tutto quanto.
L'arco emotivo, e dei rapporti tra i personaggi è insomma lo stesso del primo film, quasi come se in quell'episodio non fosse successo nulla. Come accadeva nei telefilm in cui non esisteva la trama orizzontale di stagione, ma solo la trama verticale d'episodio, rendendo gli episodi praticamente interscambiabili nella cronologia. Viene troppo spesso da chiedersi cosa sia stato della crescita già avvenuta nei rapporti tra i personaggi principali, perché siano ancora allo stesso punto del primo film. È accaduto qualcosa nel mentre a rovinare tutto?
La storia si salva dall'effetto fotocopia perché scioglie alcuni dei nodi narrativi rimasti sospesi nel primo film, quasi tutti legati alle origini di Peter Quill e al rapporto tra Gamora e Nebula.
Come nella prima parte la ricetta narrativa è condita di grandi effetti speciali; di luoghi immaginifici, colorati e stupefacenti; di tanta violenza e battute sboccate che arrivano sempre a smorzare quei momenti di tensione in cui i personaggi arrivano per un attimo, ma solo per uno, a prendersi un po' troppo sul serio. Quindi potete stare certi che se la missione di Gunn era quella di darvi tutto quello che vi ha divertito nel primo film, questa è compiuta.
Questa volta però la regia eccede, ridonda le battute, i momenti a effetto, i ralenti, realizzando un film che forse poteva essere asciugato senza perdere efficacia.
I collegamenti con il Marvel Cinematic Universe ci sono, ma più labili. Da seguire sono tutte le scene, ben cinque, mostrate nei titoli di coda. Sono in realtà veri e propri epiloghi del film e una in particolare mostra in nuce un personaggio cosmico importantissimo nell'universo Marvel, che rivedremo di certo nel già annunciato Guardiani della Galassia Vol. 3.
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