Le sorelle Kate (Claire Holt) e Lisa (Mandy Moore) sono in vacanza in Messico.
Si lasciano convincere da due bellimbusti a immergersi in una gabbia a pochi metri di profondità per provare l'emozione di essere circondate dagli squali. Ma non hanno fatto i conti con la cialtroneria del comandante della barca, Taylor (Matthew Modine) e la conseguente incuria delle attrezzature. L'argano si spezze e la gabbia precipita a 47 metri di profondità.
Pertanto dopo il lungo preambolo in cui ci viene spiegata in modo didascalico la storia pregressa delle ragazze, il tempo cinematografico rallenta e diventa simile al tempo reale. La riserva d'aria durerà solo 60 minuti e le due ragazze dovranno sopravvivere alla claustrofobia, al panico, al soffocamento e alle allucinazioni relative, senza dimenticare ovviamente agli insidiosi squali che le circondano tra le tenebre delle profondità.
Guardare 47 metri alla vigilia dell'estate è un po' vedere un Airport prima di partire in aereo. Sembra quasi una diffida dell'agenzia del turismo messicano dall'intraprendere escursioni con operatori improvvisati.
Molto convenzionale tutto il preambolo e i momenti di pausa sott'acqua fatti di dialoghi tra le sorelle che fanno un bilancio della loro vita e del loro rapporto. Parti che non riescono a dare spessore ai personaggi di un film che essenzialmente si basa su tensione e brivido.
Il ritmo dell'atto centrale è molto teso, avvolgente da un punto di vista strettamente legato alla tensione visiva e narrativa. In questa parte la regia si esprime al meglio, confezionando un film che coinvolgerà gli appassionati del genere.
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