I Transformers sono tornati. Tranformers: L'ultimo cavaliere, è il quinto capitolo della saga cinematografica che Michael Bay ha realizzato ispirandosi ai giocattoli della Hasbro.
Il nuovo eroe della saga è dallo scorso episodio Cade Yeager (Mark Whalberg) che scopriamo essere un ricercato dalla Transformers Reaction Force, un esercito sovranazionale il cui scopo è distruggere tutti i Transformers, buoni o cattivi che siano, nonché arrestare eventuali fiancheggiatori umani.
Il grandioso antefatto del film riscrive la cronologia dell'arrivo dei robottoni, facendo risalire la loro esistenza ai tempi di Re Artù e Mago Merlino (il rientrante nella saga Stanley Tucci), circa 1600 anni fa.
E Cade Yeager e il suo gruppo di alleati, tra cui la giovanissima Izabella (Isabela Moner), l'archeologa inglese Vivian Wembley (Laura Haddock) e il nobile (anch'esso inglese) Sir Edmound Burton (Anthony Hopkins), non solo verranno a conoscenze di questo remoto passato, ma scopriranno il loro legame con due oggetti potenti che hanno quel retaggio. C'è spazio anche per una fugace apparizione dell'ormai ex agente Seymour Simmons (John Turturro).
Su tutto incombe non solo la minaccia dei Decepticon e di Megatron, ma nientemeno che le trame della nuova cattiva dell'episodio, Quintessa (Gemma Chan) che muoverà l'intero pianeta Cybertron contro la nostra Terra, con la variabile impazzita di un Optimus Prime che non sembra più essere quello di un tempo.
La trama, è inutile nasconderlo, è poco più di un pretesto. Bay realizza il suo quinto film sui Transformers letteralmente rovesciando a terra la scatola dei giocattoli.
Giocattoli tecnici in primis.
Il film è stato girato totalmente in 3D IMAX, per la prima volta in assoluto, e non adattato. Bay ha spiegato in precedenza che riteneva essenziale girare nativamente in 3D perché i dettagli delle scene più spettacolari sarebbero stati impossibili da convertire su più piani visivi. Per esempio il pulviscolo sollevato dalle esplosioni, che si sparpaglia su così tanti livelli da non poter essere gestiti. Grandiosi gli effetti speciali, con una CGI che rende perfettamente l'idea del metallo contro metallo.
Giocattoli a uso narrativo in secondo ordine.
Robottoni, barbie archeologa, una imitazione più cattiva di C3PO, soldatini moderni e medievali, aeroplani, sommergibili, macchine, truck, vespe Piaggio, dinosauri di tutte le taglie e chi più ne ha… Un saccheggio dell'intera scatola e di tutti i ripiani della cameretta.
Sul fronte dello spettacolo e del divertimento il film ha mantenuto la promessa di essere un giro sulle giostre. Quanto questo sia piacevole a lungo andare, dipende molto dalla resistenza dello spettatore. 150 minuti che senza soluzione di continuità mostrano scontri, fughe, e poi altri scontri, altre fughe, esplosioni sempre più imponenti, i suoi ralenti, i marines cazzuti e tutto il compendio della solita cifra stilistica di Michael Bay mettono a dura prova anche lo spettatore più appassionato e disposto a farsi ammaliare.
Ho sempre trovato divertente l'idea che Bay riesca a farsi finanziare essenzialmente per riunirsi con un gruppo di amici e giocare ai "robottoni vs marines vs altri robottoni". Ma qualcuno dovrebbe ricordare a Bay l'esistenza delle forbici, anche ai tavoli di montaggio digitali.
1 commenti
Aggiungi un commentoogni promessa è debito... eccomi qui con visita e commento...
Menzione d'onore per "barbie archeologa" anche se non ci sono storie --> non si batte il classico [alias "Megan Fox"].
Per il resto aspetto di vedere il film :-p
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